Evoluzione Green

Negli ultimi 40 anni sono state “vissute” diverse tappe rispetto alla variante ambientale/green: da approcci “end of pipe” con interventi tecnologici di depurazione sulle varie fonti di emissione si è passati gradualmente al recupero e riciclo quasi completo di materie seconde. A seguire l’adozione di approcci “a monte” di politiche ambientali con l’introduzione di standard volontari di gestione al di là degli obblighi normativi, con varie certificazioni ambientali di prodotto e processo di caratura europea ed internazionale. Più recentemente, con interventi di de-materializzazione in termini di riduzione delle diverse materie prime impiegate.


Risparmio ed efficientamento energetico

Sul fronte dell’energia, dagli anni ’70 ad oggi il consumo per tonnellata di prodotto realizzato è passato da 10 a 6 GigaJoule, grazie a innovazioni tecnologiche, cicli di produzione migliori, efficienza energetica delle macchine.

Attualmente nel settore sono attivi oltre 30 impianti di cogenerazione e 4 impianti fotovoltaici, con una potenza di 120 MW e una produzione di 450 GWh/anno, che coprono  il 38% del fabbisogno energetico.

L’analisi dei dati settoriali evidenzia che l’85% degli stabilimenti presenta un consumo unitario inferiore al valore associato alle BAT (6,5 GJ/t).

 

Bilancio idrico e dei materiali

I dati relativi al recupero delle acque di lavorazione mostrano che l’impegno in questo senso è elevato, dal momento che il 97% dei siti non ha scarichi di acque di processo, con conseguente abbattimento del rischio di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. Il fattore di riutilizzo degli scarti di produzione (crudo e cotto) è quasi al 100% (era l’89% nel 1998) e per le aziende che utilizzano scarti di altri settori (residui dei processi di incenerimento, tubi catodici, bottiglie di vetro, fanghi dell’industria tessile, ecc.), in ottica Cradle to Cradle, supera il 100%.

 

 Riduzione delle emissioni

Per quanto riguarda le emissioni inquinanti in atmosfera, gli impianti produttivi del distretto sono conformi alle richieste delle Linee Guida Nazionali sulle “Migliori Tecniche Disponibili” (BAT).

Circa il 90% delle emissioni di Pb e F viene abbattuto dagli impianti di depurazione, mentre per le polveri si arriva al 99%. Dal 1988, le emissioni specifiche di polveri, piombo e fluoro dagli impianti produttivi sono diminuite di circa il 65%. Le emissioni di anidride carbonica si concentrano nell’intervallo tra 3 e 8 kg/m2, con differenze date dal ciclo di lavorazione e dalla tipologia di prodotto realizzato. Il settore aderisce all’ETS (Emissions Trading Scheme) dell’Unione Europea, che istituisce a livello comunitario un sistema per lo scambio di quote di emissione di CO2 (EU Allowances) ed è pertanto impegnato nello sforzo per il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni con target -21% 2020 e -43% 2030.

Misurazione e rendicontazione impatti e profilo di Sostenibilità

Sul fronte della rendicontazione ambientale di settore, dal 2012 la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto con Confindustria Ceramica un Accordo per l’elaborazione di dati di rilevanza ambientale. L’intesa permette l’elaborazione dei dati sui parametri ambientali e le emissioni trasmessi ogni anno dalle aziende tramite il portale AIA regionale. Il Rapporto che ne deriva riporta i risultati relativi a diversi fattori di impatto e di prestazione ambientale rispetto ad emissioni in atmosfera, acque e bilancio idrico, uso dei materiali, consumo di energia. Per la valutazione e la comunicazione dei livelli di impatto e delle prestazioni ambientali vengono elaborati annualmente 35 indicatori.

 

Mobilità

Sul fronte trasporto merci in entrata e uscita dal Distretto, sono in fase di confronto varie ipotesi di miglioramento della gestione logistica dei flussi. Nella distribuzione prevale la consegna franco-fabbrica, ma sono presenti anche differenti modalità di resa. Ad oggi peraltro il Distretto utilizza già il vettore ferroviario per il 24% dei propri flussi di rifornimento e di distribuzione (cioè il doppio del dato nazionale). Sul fronte trasporto persone sulle tratte casa-lavoro alcune aziende hanno avviato sperimentazioni di nuove forme organizzative di spostamenti condivisi come il car-pooling.

Guarda il video sulla sostenibilità dell’industria ceramica italiana.

Dicembre 2018

Fonti di approfondimentoRiferimenti normativi

  • Rapporto 2010-2015: Fattori di impatto e prestazioni ambientali (Confindustria Ceramica, 2015)
  • La Ceramica Italiana per la Sostenibilità. Confindustria Ceramica – aggiornamento 2016