Una villa per due

Due fratelli con le rispettive famiglie cercavano un posto al mare dove trascorrere insieme, ma in maniera indipendente, week-end e vacanze estive. Dopo varie ricerche hanno trovato ciò che faceva al caso loro: un terreno fabbricabile proprio a ridosso della spiaggia di Jesolo Lido, in provincia di Venezia. Certo, la situazione non era perfetta il lotto era stretto e allungato, ma vuoi mettere il piacere di essere pressoché sul mare ma lontani “dalla pazza folla”? Ci voleva soltanto un architetto che sapesse trasformare questa debolezza in una risorsa. E qui entrano in scena Jacopo Mascheroni e il suo studio, professionisti avvezzi a risolvere brillantemente ogni tipo di problema architettonico secondo un nitido ed essenziale linguaggio neomodernista in cui si avverte la lezione di Richard Meyer, archistar con il quale Mascheroni si è formato negli Stati Uniti. Per sfruttare al massimo le potenzialità dell’appezzamento, Mascheroni, che è stato project manager e design principal del pluripremiato Jesolo Lido Village, ha così inventato un lungo, rigoroso parallelepipedo ripartito in due metà simmetriche e speculari, una per ciascuna famiglia, sormontato da un tetto piano a sbalzo che ha funzione di brise-soleil e, sul fronte sud, quello verso la spiaggia, genera un patio diviso anch’esso in due da un candido setto murario. A questo fa seguito, in continuità con l’asse centrale dell’edificio, una piscina a sfioro rettangolare corredata, su ognuno dei due lati lunghi, da una bianca cabana di alluminio con elementi fotovoltaici integrati nella copertura: “tra loro identiche”, spiega Mascheroni, “e posizionate fronte a fronte, garantiscono il riparo dal sole nelle calde giornate estive e ribadiscono l’idea di indipendenza pur nel sentimento di unità familiare”.
Verso il mare il padiglione, che è circondato da siepi e da un giardino dal rilassante ritmo zen, ospita la zona giorno a pianta libera generosamente illuminata durante il giorno di luce naturale in virtù delle ampie vetrate a tutt’altezza posizionate sia in facciata, dove sono scorrevoli, sia lateralmente. La zona settentrionale è dedicata invece alla notte e qui, per assicurare una maggiore privacy e un minore stress acustico, all’involucro vetrato si sostituisce un’epidermide in gran parte realizzata con lastre in grès porcellanato a tutt’altezza di Casalgrande Padana su un sistema di facciata ventilata. Gli appartamenti sono uguali, entrambi ispirati a un razionale essenzialismo arredativo ed entrambi composti da un grande open space con soggiorno, sala da pranzo e cucina, e da due camere con relative sale da bagno. Oltre al volume fuori terra, l’edificio propone anche un livello interrato comune, accessibile mediante una rampa di scale posizionata sul fronte settentrionale. In esso sono radunati una zona wellness con palestra, sauna, jacuzzi e vasca d’acqua fredda, un locale con cucina industriale, una lavanderia e altri ambienti dedicati agli ospiti. A destra e a sinistra, questo basamento si prolunga poi in due patii che offrono aree per attività outdoor e sono rivestiti com tessere musive bianche con l’intento di riflettere la maggior quantità possibile di luce naturale.
In questo gioco di simmetrie e di sottili equilibri volumetrici e decorativi, Mascheroni è stato molto attento a non perdere mai il filo dell’armonia e per tale scopo ha studiato un leit motiv che desse unità e continuità visiva all’interno e tra dentro e fuori: le pavimentazioni. Tutte sono infatti state realizzate con un solo prodotto, le lastre in grès porcellanato effetto pietra della collezione Pietre di Sardegna di Casalgrande Padana nel rilassante color Punta Molara e in superficie naturale. Per la pavimentazione interna sono stati utilizzati i formati 90×90 cm e 90×45 cm, mentre per l’esterno è stato impiegato il formato 60×60 cm con spessore 20 mm. Insomma un’architettura molto ben pensata dove è assai piacevole vivere e nella quale nemmeno gli aspetti di sostenibilità sono trascurati considerata l’efficienza energetica dell’involucro e i pannelli solari delle cabanas che contribuiscono grandemente all’alimentazione del sistema di climatizzazione.