Una tradizione in grado di rinnovarsi

Immerso nella natura di un litorale boscoso in prossimità del lago Geneva e dell’esclusivo National Golf Club, il Geneva Ridge Resort è dal 1973 l’apprezzata meta di una consolidata clientela. In sintonia con le trasformazioni che hanno mutato radicalmente il concetto di ospitalità, la committenza ha recentemente scelto di “rinfrescare” l’identità della struttura intraprendendo una ristrutturazione da 4,9 milioni di dollari ultimata nel maggio 2016 che ha anche previsto il cambio del nome in The Ridge Hotel. La trasformazione di reception, lobby, zone ristorazione, corridoi e bagni pubblici è stata affidata allo studio americano CallisonRTKL, competente osservatore di un’epoca che cerca nell’architettura un’esperienza immersiva, connessa e in sintonia con il contesto. L’obiettivo era la creazione di ambienti contemporanei ma sensibili alla tradizione, in grado di attrarre nuovi visitatori senza snaturare le caratteristiche care alla fedele clientela.
Il progetto, che ha richiesto la trasformazione di un piano terra caratterizzato da un’organizzazione spaziale superata, da materiali consunti e da una scarsa illuminazione, si è focalizzato su quattro aspetti principali: la riconfigurazione spaziale attraverso l’inserimento di una parete in legno destinata a creare aperture e connessioni tra i vari ambienti, la creazione di armoniose combinazioni cromatiche tra materiali e arredi, lo studio di un’illuminazione intuitiva, la scelta di rivestimenti di alta qualità.
Tra i riscontri positivi generati dalla trasformazione vi è stata la menzione d’onore assegnata nell’ambito della Ceramics of Italy Tile Competition 2017, il riconoscimento che ormai da 24 anni premia il lavoro di architetti americani che utilizzano prodotti ceramici italiani. È questo infatti uno dei materiali che più contribuisce a creare l’atmosfera del nuovo Ridge. «Abbiamo scelto le ceramiche italiane giudicandole ideali per l’elevato livello estetico che si intendeva realizzare», ha dichiarato Lori Mukoyama, vicepresidente dell’ufficio di Chicago di CallisonRTKL. Ma oltre all’estetica c’è ovviamente di più. Parlando dei produttori di piastrelle italiane Peri Peng Associate ha aggiunto: «Sempre all’avanguardia in termini di design e tecnologia, cercano costantemente l’innovazione in termini di qualità e durata». Sono stati dunque scelti prodotti in grado di assicurare elevate prestazioni tecniche e di creare ambienti “emozionali”, come il rassicurante effetto vissuto delle tavole di legno sbiancate che caratterizza i pavimenti di hall e aree di soggiorno, rivestiti con la collezione In Essence di Provenza Ceramiche, realizzata con materiali di recupero restituiti a una nuova vita. Scelta nella variante Miscela Sabbia, si accorda con i rivestimenti in legno delle pareti offrendo tuttavia una resilienza al calpestio molto più elevata del legno reale per locali a elevato traffico. L’effetto legno prevale anche in un ambiente destinato a essere un ambiente più intimo, il ristorante Crafted Americana, dove la combinazione muraria di pannelli imbottiti, lamelle di legno rustico e rivestimenti grafici trova un armonico contrappunto nei pavimenti in gres porcellanato Etic di Atlas Concorde ispirato all’essenza dell’ebano. È stato scelto un prodotto ceramico italiano anche per la pavimentazione della zona bar del ristorante, evidenziata dalle piastrelle decorative Frame Carpet Random di Refin Ceramiche, a realizzare un’assonanza visiva con il rivestimento marmoreo del bancone. Sviluppate insieme ai grafici dello Studio FM Milano e ispirate a materie, soggetti e suggestioni della tradizione, sono sviluppate in otto diversi modelli che i progettisti hanno scelto di disporre secondo sequenze casuali realizzando un disegno che conferisce suggestioni delicatamente retrò e “vecchio mondo”.