Progetti
Una casa componibile
Riccardo Bianchi
Benny Chan
DEM Construction
FLORIM
Stone Source
2010
Un terreno di un acro sospeso sull’oceano, tra le lave solidificate del vulcano Hualalai, a Big Island nelle Hawaii. Uno spettacolo paesaggistico da mozzare il fiato. Per esserne all’altezza occorre un colpo di genio: Hagy Belzberg e il suo studio mettono a punto una soluzione ingegnosa, a scala microurbana anziché semplicemente architettonica, un tour de force compositivo in cui il costruito si fonda con il naturale, restando tuttavia entrambi riconoscibili: non una struttura singola e massiccia, ma una specie di cittadella lineare formata da una serie di architetture organico-razionaliste (in totale 750 m²) tra loro collegate da una “strada coperta” (richiamo della main street?) che ne orienta la disposizione di modo che si possa godere a pieno la vista del mare a occidente e quella del monte a levante. Ogni “padiglione” ha una funzione diversa ed è abitativamente indipendente: per i figli della coppia e per gli ospiti verso il vulcano, per i committenti sul lato mare, al centro, come fattori d’attrazione della vita familiare, una sala mutimediale e l’amplissimo living, la pièce de résistence del progetto. A caratterizzare quest’ultimo ambiente è una grande testata invetriata che “sfonda” su una terrazza panoramica organizzata intorno a una piscina rialzata e a sfioro orientata in direzione dell’orizzonte verde del declivio e poi azzurro intenso del Pacifico e dei suoi cieli: qui lo spazio arredato – spiccano un divano componibile di Antonio Citterio e un tappeto di Andrée Putman – sembra magicamente immergersi senza soluzione di continuità in una dimensione liquida e acquosa, in ciò “aiutato” da un canale specchiante che corre a fianco di una finestra laterale. Un’illusione-allusione decorativa che deve molto molto all’interior designer Meg Joannides la quale, in fatto di idee e di stile, è sull’identica lunghezza d’onda di Belzberg (tra l’altro lavorano nel medesimo palazzo di Santa Monica!). Il Meg’s touch si apprezza soprattutto nella timbrica composizione dell’arredamento, dove ogni pezzo, di design o su progetto, sta per conto suo ma è anche parte integrante di un armonioso effetto complessivo: a tale sensazione di continuità contribuisce in misura decisiva la scelta di avere un unico pavimento – non soltanto per il living, ma per l’intera costruzione – realizzato con piastrelle strutturate a effetto pietra firmato da Floor Gres, uno dei tanti omaggi al made in Italy che si annidano in questa villa straordinaria. Giunti al termine di questa emozionante promenade architecturale ritorniamo all’ingresso perché è qui che Belzberg ha piazzato il suo colpo di teatro. Un gesto che unisce modernità e omaggio alle tradizioni dell’isola: una sorta di cesto, del tipo in cui gli hawaiani recano i doni, pantografato però a scala architettonica. Qualcuno lo chiama follia, qualche altro il gazebo: è di un arco alto 5 metri dal profilo rastremato, composto da 600 centine e lamelle di compensato costruite a Los Angeles e assemblate qui, su un plinto di pietra lavica circondato dall’acqua. “Originariamente”, dice Belzberg, “l’avevo pensato per suscitare un effetto wow’. Ma ora che è usato, è sorprendentemente divenuto uno dei luoghi di incontro e di conversazione preferiti dai proprietari e dai loro amici. Tant’è che vi abbiamo aggiunto delle sedute”. Accomodatevi.
Floor Gres, serie Architech/
grès porcellanato
40x80 - 60x120 cm
Forest, superficie naturale
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): ≤ 0,1%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): UA ULA UHA
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): ≤150 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): ≥ 1700 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
ECOLABEL