Un angolo di storia nobiliare con affaccio sul Chianti

Si capisce bene il senso di rapimento che prova un turista in viaggio nelle terre del Chianti quando, nel saliscendi delle colline, approda a questa terrazza signorile, un belvedere unico tra Firenze e Siena e, insieme allo spettacolo del paesaggio, ritrova il senso più autentico della storia. Villa Lecchi, oggi esclusivo hotel a quattro stelle, è una delle residenze d’epoca più belle della Toscana con una storia millenaria che la fa risalire al 1500 (stando al portale della cappella privata). Il suo aspetto attuale è dovuto però al progetto dell’architetto Felice Francolini di Firenze che all’inizio dell’800 venne incaricato dagli allora proprietari, Marianna, figlia del Cavaliere Paolo Lodovico Garzoni e dal suo sposo, il Marchese Carlo Ginori Lisci di avviare i lavori di recupero. Il risultato è uno stile liberty molto originale: un impianto di spirito settecentesco con scala centrale che offre l’accesso al belvedere e due torrette ai lati in cui oggi si può dormire e fare colazione deliziati da un affaccio a trecentosessanta gradi sulle colline di San Gimignano e della Val d’Elsa. La proprietà è completata da una limonaia che al piano terra ospita il ristorante e dalla fattoria, sull’altro lato. La vista d’insieme del complesso avvalora più che mai una riflessione di Guido Piovene che a proposito di queste terre disse: “Se si vuole penetrare nel cuore della Toscana signorile, tutta o quasi tutta terriera, giova forse di più recarsi tra i colli del Chianti, intorno alla strada tra Firenze e Siena, che nei palazzi cittadini”. Pur essendo, infatti, stata per molti anni adibita ad usi diversi e per decenni in stato avanzato di degrado, il recupero avvenuto alla fine dello scorso secolo e funzionale all’attuale destinazione ricettiva ne ha riportato alla luce l’antico splendore e la vocazione nobiliare delle origini. L’apertura del ristorante e dell’hotel non sono contestuali, il primo viene inaugurato nel 1991, mentre il secondo nel 1993, dopo altri anni di restauro. Al suo interno sono infatti presenti anche importanti affreschi, come quello della sala centrale della villa raffigurante Ventura di Iacopo (nato a Poggibonsi nel 1264), restaurati nel 1920 dal maestro fiorentino Cesare Benini (anche autore di opere importanti a Palazzo Pitti). Entrando nelle stanze della villa si capisce perché l’intervento abbia richiesto un tempo così lungo: arredi e complementi nel perfetto spirito degli originali d’epoca, moquette insieme a pregiati tessuti e tendaggi, pavimenti e rivestimenti in materiali locali o caratterizzati da una personalità decisa che richiama le origini nobili dell’architettura. È il caso delle due Frescoes Junior Suite, rinnovate di recente e impreziosite dalla linea Versace Ceramics Marble, un progetto della casa di moda in partnership con Gardenia Orchidea. La collezione in gres porcellanato riproduce fedelmente la bellezza del marmo, in forme e colori ispirati al classicismo (bianco e nero) e personalizzati da elementi decorativi fortemente riconducibili alla maison, come il motivo a greca e la medusa. La bellezza di arredi e finiture è esaltata anche dalle generose dimensioni delle stanze, sia quelle della limonaia che quelle della fattoria e naturalmente anche le suite della villa che arrivano quasi a 30 mq (nel caso delle Frescoes Junior Suite). E non si deve dimenticare la Spa, adiacente alla piscina esterna e con solarium tra le fresche mura del pergolato esterno. Dotata di sauna, hammam, idromassaggio e docce cromatiche, come nella migliore concezione delle moderne aree benessere, questo spazio con vetrate sui colli senesi affascina proprio per l’aura storica che emana la struttura in cui si trova.