Progetti
Un angolo di Emilia a Torino
Laura Milan
Federica Borgato
FLORIM
2014
“Da Emilia” è un minuto e accogliente bistrot aperto ad aprile 2015 a Torino nello storico e centrale quartiere Vanchiglia. Nato a inizio Ottocento ai limiti settentrionali della città barocca come zona industriale, il borgo diventa presto, grazie anche all’opera dell’ingegnere Alessandro Antonelli, autore della Mole simbolo di Torino e del divertissement Casa Scaccabarozzi, un’affollata e vitale area di residenza e commercio in cui case da reddito e negozi al dettaglio si affiancano a piccoli opifici e laboratori artigiani. Ancora oggi, il borgo non ha perso questo carattere: è infatti un quartiere vivace, commerciale, giovane, un po’ bohémien, alla moda ma alla mano, animato da una vita diurna e notturna che, grazie anche alla vicinanza dell’università, l’ha reso uno dei luoghi frequentati della città.
Il piccolo “Da Emilia” si trova lungo corso San Maurizio, diagonale arteria che dai Giardini Reali conduce alle rive del Po, di fronte alla Mole Antonelliana. Volge verso la strada un’unica vetrina dietro la quale si apre un ambiente stretto e lungo che ospita un locale informale, intimo e raccolto avviato da tre giovani soci con percorsi di vita eterogenei avvicinati da passioni comuni e animato da musica dal vivo alla quale, pur nelle dimensioni ridotte, viene destinato uno spazio su un piccolo palco di legno.
L’interno non segue il progetto di un architetto, ma è una convivenza felice e di buon gusto di arredi, colori, materiali, finiture e oggetti eterogenei rigorosamente di recupero che, in alcuni casi riadattati e resi nuovamente funzionali, conferiscono un accogliente effetto vintage. “Da Emilia” ogni oggetto e arredo contribuisce a definire il carattere di un bistrot in cui si armonizza con il resto anche l’unico elemento contemporaneo, il banco frigo che, come in una gastronomia di paese, conserva e mette in mostra salumi e insaccati: il bancone del bar che, a destra dell’ingresso, nasce come antico bancone da falegname e gli sgabelli in legno e paglia a lui addossati (provenienti dal ristorante familiare della socia modenese trapiantata a Torino Chicca Vancini), le sedie e sedute della sala, di legno da osteria, di metallo e formica, di plastica con imbottiture da ufficio, la sdraio da giardino in tubolari metallici cordonata in pvc, i bicchieri, piatti e posate che affollano letteralmente le mensole sul muro dietro il bancone e le dispense “della nonna” dalla provenienza e contenuto non solo metaforici.
“Da Emilia” si servono tigelle con salumi tipici e vino emiliani e si ascolta musica dal vivo in un ambiente che parla di Emilia non solo nel nome, nel menu e nella provenienza e legami familiari di parte dei soci, ma anche nelle scelte delle finiture per pavimentazioni che sono state realizzate con il grès porcellanato prodotto a Fiorano Modenese da Cerim (Florim) e, ancora, nell’unico elemento realizzato ad hoc dal laboratorio bolognese Manoteca: il bel tavolo trasformabile in legno e tubolari metallici che all’occorrenza può essere unico o diventare due o tre semplicemente sollevando parti di ripiano incernierate e ripiegabili.
Cerim, Memory of Cerim
grès porcellanato
50x50, 30x30 cm
Noir
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): E < 0,5%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): GA
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): > 1700, > 40
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
ECOLABEL
LEED
NF UPEC