Progetti

Skyway Monte Bianco

Stairway to heaven

Il nuovo complesso di risalita realizzato per il Monte Bianco rappresenta una grande sfida tecnologica e architettonica. Tra i protagonisti le lastre in gres porcellanato spessorato 14 mm.
Autore
Mariano Amato
Foto
Daniele Domenicali
Progettista
Carlo Cillara Rossi
Superfici
COTTO D'ESTE
Anno di realizzazione
2015

Lei potrà ottenere quello per cui è venuta e sta comprando una scala per il Paradiso. Così cantava Robert Plant sulle note del celeberrimo arpeggio di Jimmy Page. La protagonista è una mistica donna che nulla ha a che vedere con la tecnologia. Eppure è proprio la tecnologia unita all’ardimento, che hanno permesso di realizzare la “Stairway to heaven” del Monte Bianco, o meglio la Skyway che da Courmayeur consente a chiunque di proiettarsi dritto fino a quota 3.466 metri in quello che fino a qualche tempo fa era un paradiso riservato solo a chi se lo sapeva guadagnare con la passione e il sacrificio.
E pensare che Jean-Laurent Jordaney e Jacques Balmat, i primi a mettere i piedi sulla vetta del Bianco nel lontano 1786, spesero due anni di tentativi per riuscirci. Oggi con lo Skyway non si raggiunge la vetta (sarebbe dissacrante), ma bastano meno di una ventina di minuti, coccolati all’interno di una avveniristica cabina riscaldata e panoramica, ruotante addirittura su sé stessa per permettere a tutti di godere dello spettacolo naturale, per giungere in uno degli scenari più incredibili al mondo.
Gli amanti della “montagna incantata” possono consultare i romantici bianco e nero pubblicati sul sito montebianco.com, ma anche a chi guarda alla montagna con disincanto, queste immagini aiutano a comprendere quanto, grazie alla moderna tecnologia, viene reso fruibile ai più e con quanto altrettanto rispetto bisogna avvicinarsi a questi luoghi, comprendendo i limiti etici prima ancora che fisici, imposti dall’agire e dall’imprendere.
Valori che il progettista del nuovo complesso, l’architetto genovese Carlo Cillara Rossi, da grande amante e praticante degli sport di montagna, quale scalatore e maestro di sci, ha interpretato con l’intento da lui stesso dichiarato di: “Non limitarsi all’aspetto tecnico dell’opera, ma orientandosi verso l’apprezzamento culturale della montagna, attraverso un’infrastruttura ambientalmente sostenibile”.
Il complesso è articolato in 2 tronchi di funivia e tre distinte stazioni, che funzionalmente e architettonicamente si differenziano per figura e contenuti. A valle (1.300 mt) la monumentale Pontal d’Entrèves, dove sono localizzati i parcheggi, gli uffici, le biglietterie, il bar, l’infermeria e i locali tecnici. A 2.173 mt il Pavillon du Mont Fréty, che contiene due ristoranti, un bar, una sala eventi, un piccolo shopping center e una cantina di vinificazione. Mentre all’esterno è allestito un giardino botanico d’alta quota. Infine a 3.466 mt la stazione di Punta Helbronner che ospita una mostra di cristalli alpini, un ristorante, un bar, punti di informazione multimediali e soprattutto la terrazza circolare che regala una panoramica a 360 gradi sui mitici 4000 delle Alpi Occidentali: Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso e Grand Combin.
Particolare attenzione è stata naturalmente riservata alla selezione dei materiali costruttivi. Calcestruzzo per le opere fondanti e acciaio per quelle di elevazione, speso attraverso strutture reticolari di notevole leggerezza e impatto scenografico. Largo impiego anche di cristalli altamente performanti per la realizzazione delle generose superfici vetrate. Non ultimo, particolare significato ha assunto la scelta di pavimentare tutte e 3 le stazioni dello Skyway (spazi comuni, di transito e servizi per oltre 4.500 mq), con lastre in gres porcellanato spessorato da 14 mm serie Buxy Flammé Cendre, prodotte da Cotto d’Este. Posate miscelando diversi formati, le lastre sono state preferite non solo per la notevole resistenza ai traffici elevati, all’usura e alle sollecitazioni superficiali proprie di una applicazione di questo tipo, ma anche grazie alle loro prestazioni di ingelività, antiscivolosità e alla facilità di pulizia. Il tutto unito al loro plusvalore estetico, che contribuisce a qualificare gli spazi di questa singolare realizzazione.

Piastrelle
Cotto d'Este, Buxy Flammé Cendre Nat. Rett.
Tipologia
grès porcellanato
Formati
Multisizes / th. 14 mm
Colori
Cendre Nat. Rett.
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): <_ 0,1%
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): ULA-UHA6
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): >510 kg/cm2 (>50 N/mm2)
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R12 - CLASSE C
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
Certificazioni e premi
LEED
EMAS
ISO 14001
NF UPEC
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