Shopping all’ombra dell’Etna

I moderni centri commerciali, definiti dal sociologo George Ritzer come Le Nuove Cattedrali del nostro tempo, rappresentano da oltre un ventennio un importante volano dei processi di trasformazione degli spazi urbani ed extraurbani. Protagonisti delle forme e delle logiche contemporanee del vivere civile, i centri commerciali hanno contribuito ad accelerare l’estroflessione della struttura urbana fuori dai centri, cambiando sistematicamente il volto delle nostre città. Divenuti i nodi di queste nuove realtà policentriche, i centri commerciali sono sempre più spesso oggetto di progettazioni architettoniche il cui obiettivo è quello di creare strutture funzionali, attraenti e fortemente caratterizzanti, in grado di valorizzare le caratteristiche peculiari del contesto. Incorporare anche nelle architetture di questi templi della modernità i valori di una cultura locale, i colori e i sapori di un luogo e dei suoi abitanti è diventato il requisito fondamentale di un progetto di successo. E’ a questo approccio progettuale che deve la sua buona riuscita il centro commerciale Centro Sicilia di Misterbianco, disegnato dall’architetto Roberto Sibiano, responsabile della sede milanese dello studio Design International.
Il linguaggio architettonico della struttura, che occupa una superficie di circa 56.000 mq, è stato fortemente segnato dalla storia e dalla conformazione del territorio, plasmato dal vicino complesso vulcanico dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. Inserito nel 2013 dall’UNESCO nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità, questo gigante che sorge sulla costa orientale della Sicilia, tanto amato quanto temuto dagli abitanti della zona, ha segnato nel corso della sua storia, più volte interessata da eruzioni vulcaniche, il paesaggio circostante: un deserto di pietra lavica che nutre, degradando verso la pianura e più oltre verso il mare, fertili distese di boschi, vigne e aranceti. I progettisti hanno immaginato il centro come una grande struttura modellata da un’eruzione vulcanica, con le scure facciate articolate in una composizione di rocce magmatiche, segnate da fessure che, illuminate di notte, rievocano le incandescenti colate laviche. “Abbiamo voluto rendere omaggio all’energia di questa terra e ai suoi elementi” ha commentato l’architetto Sibiano.
All’interno, l’edificio, sviluppato su un unico livello, riproduce la struttura di un centro cittadino, con luminose gallerie tematiche e vere e proprie strade principali e secondarie, sulle quali si affacciano i 140 punti vendita. Come in ogni centro cittadino non mancano incroci, segnali, una grande piazza e diversi punti di ristoro e di intrattenimento. In questo contesto si colloca anche il grande ipermercato, con le sue isole dedicate alla vendita di prodotti freschi: panetteria, pescheria, pasticceria/pizzeria, macelleria e gastronomia. I rivestimenti parietali di queste isole sono stati realizzati con piastrelle in grès smaltato in pasta bianca (serie Interni), prodotte da Ceramica Vogue. Questa scelta ha permesso ai progettisti non solo di soddisfare i requisiti estetici e igienici richiesti dal contesto, ma, grazie all’ampia proposta di tonalità cromatiche disponibili nella collezione, ha consentito loro di caratterizzare ciascuna isola dal punto di vista cromatico. Il vivace arcobaleno degli 11 colori che garantiscono la riconoscibilità delle singole aree, aiutando i clienti a un più rapido orientamento, crea un ricercato contrasto con l’aspetto materico e monocromatico delle facciate esterne.