Progetti
Sguardi sulla città che sale
Carlo Paganelli
Giovanni Mistretta
FLORIM
2009
“Il progetto deve piacere all’architetto che l’ha progettato, al committente e a chi lo dovrà utilizzare: il tentativo è di trattare l’architettura come una grande scultura dove le proporzioni, i colori, le varie parti che la compongono partecipano a una conclusione armonica”. Autore di numerosi edifici, a Milano e all’estero, Giovanni Mistretta separa con nettezza l’edilizia dall’architettura, sostenendo come la bellezza sia il vero valore aggiunto di un’opera architettonica. I suoi edifici sono fascinosi oggetti (e abbastanza unici nel panorama italiano), oltre che per la sapiente articolazione volumetrica, anche per le facciate interamente rivestite di materiale ceramico, una pelle “tatuata” con raffinati accostamenti cromatici e ampie campiture tonali che valorizzano non solo l’edificio ma anche il suo intorno. Per il complesso di via Forze Armate è stato scelto un prodotto di sicura efficacia, come la serie Chromtech/1.0, fornita da Floor Gres, un materiale particolarmente adatto per le facciate ventilate utilizzate in questo lavoro. La presenza di un’intercapedine tra paramento e struttura portante dell’edificio produce un effetto coibentante grazie al flusso d’aria definito tecnicamente “effetto camino”. Naturalmente, se la superficie esposta all’esterno è in un materiale esteticamente interessante e resistente agli agenti atmosferici e all’inquinamento urbano, si sarà realizzato un immobile con costi di manutenzione ridotti al minimo indispensabile. Facciata ventilata e materiali ceramici, ovvero: costruire un involucro architettonico ermeticamente concluso e arieggiarlo creando così un sistema in sintonia con le normative in materia di risparmio energetico. Tale sistema, che rappresenta una delle più aggiornate e affidabili procedure costruttive, costituisce la soluzione tecnologica per ridurre il fenomeno dei ponti termici, molto spesso alla base di condense e muffe.
Complessità volumetrica, cura del dettaglio, scelta di particolari materiali per un linguaggio che punta sulla bellezza, ovvero: quando l’architettura supera la sua funzione di contenitore, di persone e cose, e diviene opera sculturale in cui proporzioni e individuazione degli equilibri cromatici concorrono alla definizione di una struttura di linee e volumi in armonia con l’intorno e il contesto urbano. Il complesso abitativo sorge in una zona semiperiferica, con caratteristiche residenziali di buon livello, ed è un edificio dalla configurazione geometrica piuttosto articolata in cui la particolare forma curvilinea rivela l’intenzionalità di creare una “macchina visuale”, un osservatorio continuo senza angoli morti sul paesaggio urbano, di quella zona della città in costante sviluppo edilizio, un organismo urbano mutevole e ricco di eventi, di cantieri. Insomma, una metropoli, o meglio, una “città che sale”, come definirono Milano i futuristi agli inizi del Novecento del secolo scorso. Cura del dettaglio, corpi in aggetto, compenetrazioni tra volumi architettonici ricchi di varianti formali richiedono materiali idonei per valorizzare la preziosità di un edificio definibile come “oggetto” a scala urbana. Come altri complessi abitativi progettati da Giovanni Mistretta, anche questo edificio è completamente rivestito di materiale ceramico, un’estesa pelle levigata che avvolge con micrometrica precisione ricercate congiunzioni fra corpi cilindrici, ondivaghe sinuosità e profili taglienti come lame di pietra che fendono con rapide rasoiate porzioni di un cielo metropolitano a volte risplendente e trasparente a volte denso come un fondale di feltro grigio impermeabile alla luce, ma sensibile ai fendenti di un’architettura “inesorabilmente” straordinaria nella sua determinazione formale.
Determinazione formale che nasce dal principio che non sempre è la configurazione del lotto a condizionare l’involucro.
L’architettura di Mistretta è infatti spesso ricca di trasgressive convessità anche quando l’area d’intervento è geometricamente regolare. L’architettura quale atto creativo, seppure all’interno di rigidi confini economici, deve comunque porsi come segno identitario di un luogo.
Floor Gres, serie Chromtech/1.0
grès porcellanato
30x60
warm 1.0, warm 4.0
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): <=0,1%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): UA ULA UHA
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): <150 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): >45 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R11
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme