Sapienza autoctona

Cronaca di un successo annunciato. Così potrebbe titolarsi la storia della sede di “Terre da Vino”, nelle Langhe.
La costruzione della cantina ha visto, pochi anni dopo la sua inaugurazione, la necessità di un ampliamento; il raddoppio della superficie esistente doveva trovare un accordo con l’unicità e il valore del territorio che avrebbe ospitato i nuovi corpi di fabbrica.
L’ampliamento, terminato nel 2010, è di oltre 4500 metri quadrati e per un terzo la struttura è coperta da verde estensivo pensile. Un mix di soluzioni costruttive della tradizione e di innovazione hanno trovato il giusto equilibrio nel disegno dei due edifici, a cura dell’architetto Gianni Arnaudo; uno destinato alle fasi produttive e uno agli uffici e all’enoteca, che formano il complesso delle nuove cantine.
Per i suoi contenuti, il progetto è stato presentato nel 2012 all’interno della XIII Biennale di Architettura di Venezia curata da David Chipperfield.
Per definire il carattere di questa nuova architettura del vino è stato adottato un sistema costruttivo in legno lamellare. La copertura è composta da travi in legno lamellare curve, con sezione e altezza variabili in rapporto alla luce e al disegno della campata; completa la struttura, un manto in lamiera di rame.
Il sistema di involucro in legno e vetro protegge le facciate dell’edificio degli uffici, antistante il complesso dedicato alla vinificazione, rievocando – in forma contemporanea- gli antichi gratticciati delle cascine rurali a cui venivano appesi, in autunno, i fasci di pannocchie ad essiccare, creando una sorta di primitiva parete ventilata.
Uno speciale percorso di visita collega la palazzina degli uffici agli ambienti della cantina, mediante una passerella sopraelevata a cinque metri da terra, alla quale si connette un secondo camminamento interno, appeso alle travi in legno lamellare. Il tragitto passa dapprima sopra la zona d’imbottigliamento e porta sino all’imponente sala di affinamento, senza interferire con il flusso di lavoro degli operatori, offrendo al contempo una visione completa delle varie fasi di produzione.
Fiore all’occhiello della cantina Terre da Vino è proprio la “Sala per l’affinamento delle Barbera”, che con i suoi 1.200 metro quadrati di superficie è in grado di contenere oltre duemila barrique, in un locale a temperatura e umidità controllate.
E’ proprio questo il luogo dove, a seguito del processo di macerazione, il vino viene messo nelle botti di acciaio, consentendone la fermentazione spontanea, e in legno di rovere. Per conseguire la piena maturazione del Barbera si opera un ulteriore affinamento di almeno sei mesi in bottiglia.
In questi spazi, veri e propri Sancta Sanctorum dell’azienda, dove alla cantina si affiancano il reparto di imbottigliamento, completamente automatizzato, l’area di stoccaggio, il locale per il controllo della qualità e l’enoteca, i pavimenti sono stati rivestiti di GranitoGres, grès porcellanato pienamente vetrificato non smaltato, nella versione “Granito 1 – Metallica”, prodotto da Casalgrande Padana. Per le elevate qualità tecniche, l’estrema semplicità di posa in opera, la massima facilità di manutenzione questo materiale è ideale per la finitura di superfici destinate al grande transito e soggette a forte stress fisico-chimico. Idoneo sia per ambienti asciutti che umidi o bagnati, questo materiale è disponibile in un’ampia gamma di finiture (naturale, levigata, satinata, honed, gloss e strutturata) e di colori, che ne consentono anche l’impiego in ambito residenziale e per interventi di restauro, ove le elevate performance del prodotto sono accompagnate da un’ottima resa estetica.