Progetti
Rigore e innovazione
Alfredo Zappa
Roberto Buratta
Studio Manfroni Architetti Associati
LAMINAM
2013
Mia che te mio, adagio popolare che nel dialetto spezzino significa “Guarda che ti guardano”, può senza troppe forzature essere adottato a motto d’orgoglio di una città capace di rimarginare le antiche ferite del suo tessuto insediativo, aspirando a una nuova dimensione di qualità urbana.
A La Spezia, una storia tra le più significative, è quella dell’area dove sino a qualche decennio addietro, operava una importante raffineria di petroli e oggi, grazie alla messa a punto di un masterplan dedicato, è in avanzato stato di sviluppo un nuovo polo terziario.
Al suo interno la progettazione di alcuni nuovi edifici a destinazione terziaria è stata affidata allo Studio Manfroni & Associati. Tra questi il Natali Building, oggetto architettonico capace di integrare un misurato rigore compositivo, giocato sul controllo della forma e della materia, con soluzioni particolarmente innovative nella concezione costruttiva dell’involucro.
L’edificio si sviluppa su 4 livelli, spiccando dal piano di campagna con uno zoccolo seminterrato in ‘béton brut’, a compensare la curva di livello del lotto. Nel seminterrato, rivolto a sud, sono contenute le autorimesse. Da qui, attraverso una rampa si raggiungere il piano terreno, che ospita gli spazi con accessi autonomi e l’ingresso principale orientato a nord. Una sequenza perimetrale di pilotis e l’aggetto del solaio soprastante, perimetra questo livello, enfatizzandone il ruolo funzionale secondo il codice modernista.
Nei 3 livelli successivi, l’edificio muta il suo ordine compositivo e risulta racchiuso in un volume compatto. Al suo interno sono distribuite le aree a destinazione terziaria. Per adeguarsi ai vincoli funzionali e di organizzazione degli spazi, il layout assume forma irregolare e organica. Le singole unità operative risultano distribuite attorno a un corpo principale di collegamento verticale, di particolare effetto scenografico, sul quale si affacciano gli ascensori e le rampe delle scale.
Il tutto è racchiuso dietro un impaginato di facciata scandito dalla linearità orizzontale delle fasce marcapiano e dalla dinamica casualità di apertura dei pannelli di schermatura delle superfici vetrate, movimentabili secondo le necessità dei singoli spazi ufficio su cui insistono. Grazie alla soluzione costruttiva adottata, il rapporto tra pieni e vuoti (pannellature di tamponamento e finestrature) ha la possibilità di variare nel tempo a seconda delle esigenze degli spazi interni, senza influire sull’equilibrio generale dell’intera superficie di facciata.
Il sistema di involucro, prevede un pacchetto isolato e ventilato sostenuto da un’intelaiatura di montanti metallici, sulla quale sono fissate, mediante un originale sistema di rivettatura, le lastre ceramiche ultrasottili in grés porcellanato Laminam Blend di colore nero. Lo stesso rivestimento, grazie alla grande dimensione e alla leggerezza delle lastre ceramiche, è stato impiegato per la realizzazione dei pannelli di schermatura, dando luogo a un insieme di notevole integrità ed efficacia, sia dal punto di vista prestazionale che compositivo.
Laminam Blend
grès porcellanato
mix
nero
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): 0,1%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): <175 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 50
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
LEED