Progetti

Villa De Bernardi - Torino

Progettare dentro la storia

A Torino una preziosa villa in stile liberty del primo ‘900 è stata trasformata in una palazzina per uffici con una ristrutturazione attenta a recuperare e valorizzare gli elementi decorativi di quell'epoca, inserendoli in un contesto di grande funzionalità e comfort. Dove i pavimenti ceramici giocano un ruolo da protagonisti
Autore
Riccardo Bianchi
Progettista
Studio Proteo s.r.l.
Superfici
COTTO D'ESTE
Anno di realizzazione
2016

Intervenire su un edificio storico è sempre una sfida. Qual è il margine di libertà interpretativa che ci si può concedere rispetto alla costruzione originaria? Nell’affrontare la rilettura di Villa De Bernardi, nel centralissimo corso Francia di Torino, i progettisti dello studio Proteo, Guido Incarbone (titolare), Francesco Brayda e Silvia Buson, non hanno avuto dubbi. Conservare e ripristinare la facciata originale, intervenire, ma con mano discreta e filologica laddove superfetazioni e ammaloramenti avvenuti nel tempo lo richiedevano, modificare la planimetria solo nei casi in cui lo rendeva necessario la rifunzionalizzazione del manufatto che da casa per alloggi per anziani era destinata a essere la sede di una società finanziaria. La casa è un gioiello del liberty torinese in cui non mancano però echi storicisti. Un liberty schivo e sommesso il suo, se paragonato a quello flamboyant della residenza Lafleur che le sta dirimpetto, il capolavoro di Pietro Fenoglio, ma ugualmente partecipe, soprattutto negli stilemi interni come la scala, le grate alle finestre, le ringhiere dei balconi, gli infissi e i soffitti, del clima architettonico che visse la metropoli sabauda all’inizio del ‘900 sulla spinta dell’ l’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna e dei padiglioni art nouveau realizzati da Raimondo d’Aronco. “La nostra idea”, dice Brayda, che del lavoro è stato un po’ il regista, “è stata quella di trovare una chiave di lettura e di intervento che, in modo neutro e discreto, fosse in grado di valorizzare l’edificio nel suo complesso”. La parcellizzazione dei volumi abitativi e di servizio distribuiti su tre piani fuori terra e uno interrato dovuta alla precedente destinazione d’uso è stata abolita riportando l’impianto a una situazione più simile all’originale, salvo in quei pochi punti dove la riconversione a uffici imponeva degli open space. La ripresa filologica dei dettagli decorativi si è concentrata soprattutto sugli uffici che il progetto ha voluto affacciati sulla strada, mentre le parti di servizio, trattate con attenzione maggiormente rivolta al comfort, guardano verso l’interno. Gli stucchi, le modanature e le lesene sono stati rimessi a nuovo, i serramenti invece sostituiti avendo cura di replicare i profili e i materiali di quelli d’epoca, ma inserendo la vetrocamera che isola completamente gli spazi di lavoro dai rumori del vivacissimo traffico di corso Francia. A dare unità al tutto il colore neutro delle pareti che enfatizza la luce naturale, e soprattutto il pavimento che in lastre quadrate di grande formato riveste quasi l’intera superficie del complesso donandogli un rassicurante senso di continuità. “Si trattava”, dice Brayda, “di sostituire un sottile pavimento in lineoleum con uno di analogo spessore che avesse una tonalità coerente con il resto del fabbricato. E che, in più, desse garanzia di facile manutenzione, pulizia e durabilità. La scelta è caduta su Kerlite3plus, serie Over finitura Loft, nel formato un metro per un metro con spessore 3,5 mm, un materiale di forte impatto decorativo che alle caratteristiche di cui sopra aggiunge una facile maneggiabilità assai utile in un cantiere di ristrutturazione dove occorre di frequente operare tagli in opera per ovviare a muri fuorisquadro, a sguinci sulle pareti e così via”. Per il rivestimento dei servizi i progettisti si sono invece orientati su un altro prodotto Kerlite di Cotto d’Este, ovvero la collezione Kerlite3plus Elegance, scegliendone l’articolo Via Farini nel formato 50×100 cm, un pavimento di tonalità scura, molto raffinato, realizzato in grès porcellanato ultrasottile di soli 3 mm di spessore e con una elasticità e una resistenza finora ineguagliate. “Qui a guidarci nella scelta”, conclude Silvia Buson, “è stata la volontà di dare a questi ambienti un’atmosfera più intima e più calda. E la piastrella Elegance Via Farini si è prestata perfettamente alla bisogna”.

Piastrelle
Cotto d'Este, serie Kerlite3plus Over, Loft; serie Kerlite3plus Elegance Via Farini
Tipologia
grès porcellanato
Formati
100x100 cm, 50x100 cm - 100x100 cm
Colori
Over, Via Farini
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): 0,05 %
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): conforme
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
Certificazioni e premi
ECOLABEL
LEED
EMAS
ISO 14001
NF UPEC
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