Progetti

Phoenix Skyarbor Airport-T4

Phoenix Sky Harbor International Airport

Le piastrelle ceramiche italiane protagoniste nella spettacolare ristrutturazione del Terminal 4 del più grande aeroporto dell'Arizona.
Autore
Santino Limonta
Progettista
Architectural Alliance
Superfici
CASALGRANDE PADANA
Adesivi
Mapei
Distributore
Tile by Design
Anno di realizzazione
2006

Ogni giorno dal Phoenix Sky Harbor International Airport (uno dei dieci aeroporti più congestionati al mondo) transitano oltre 100.000 passeggeri e decollano o atterrano 1.500 aerei, con un impatto economico di oltre 90 milioni di dollari sull’area metropolitana di Phoenix. Circa 33.000 sono gli addetti. Gran parte del traffico è assorbita dal Terminal 4, operativo dal 1990 con cinque satelliti e da allora più volte allineato ai crescenti volumi. L’ultimo intervento strutturale nel 2005 con l’apertura del settimo satellite. Al Terminal 4 si accede sia da est che da ovest. Al livello 1 gli arrivi e il ritiro bagagli. Al livello 2 la biglietteria e l’area check-in. Al livello 3 ristorazione, negozi vari e tutte le entrate ai satelliti: proprio questo è il piano sottoposto recentemente ad un radicale rifacimento.
Quale il concept del progetto? Va considerato che il Phoenix Sky Harbor è la porta dell’Arizona, terra di grandi bellezze, forti contrasti ambientali, sorprendenti diversità nella flora e nella fauna. E che al livello 3 gli esercizi commerciali si susseguono uno dopo l’altro senza interruzione in una sorta di “retail street” che attraversa tutto il Terminal 4. Perché, si sono chiesti i progettisti, non ricreare in questo spazio gli elementi naturali caratteristici dello Stato per anticiparne i temi a chi arriva e rinforzarne il ricordo a chi parte? Si è convenuto che pareti e colonne venissero assimilati alle rocce, il pavimento al paesaggio, il soffitto al cielo e i mosaici alla vita. Una sorta di scenografia teatrale in cui “recitare” l’Arizona. Al lato est del terminal le rocce fessurate del Colorado Plateau, i colori tipici del Grand Canyon, della Monument Valley e della Foresta di Pietra. Più ad ovest due serie di cerchi concentrici richiamano il punto in cui, nel Mongollam Rim, il deserto della Sonora e il Colorado Plateau si incontrano. I colori cambiano da terra cotta, ocra, crema, salvia, vermiglio in giallo-verde, violetto, fucsia e le forme spigolose cedono il passo a quelle morbide. Proseguendo ecco i segni grafici dei grandi cactus saguaro del Deserto della Sonora. La palette di colori verdi si intensifica per poi scomparire in prossimità delle scale mobili, oltre le quali i grafismi evocano giochi di luce del cielo al tramonto. Lungo tutta la “promenade” sono disseminati mosaici raffiguranti animali di indiscutibile origine locale. Nella fase di studio della vasta (circa 8.500 mq) e complicata pavimentazione furono testati diversi materiali. Al termine nessun dubbio nello scegliere le piastrelle ceramiche italiane per la loro bellezza, durabilità, ricchezza di colori, texture, facilità di installazione e di manutenzione. Un grande affresco composto grazie alla collaborazione di sei diverse aziende italiane che hanno fornito nel complesso 84 tipi di piastrelle ceramica. Adesivi dell’italiana Mapei.

Piastrelle
Casalgrande Padana, Granitogres, serie Marte
Tipologia
grès porcellanato
Formati
30x30 40x40 30x60 cm
Colori
Nero Acapulco, Azul Macuba, Azul Bahia, Bronzetto, Botticino, Giallo Reale, Palissandro, Verde Guatemala, Madras Pink, Rosso Soraya.
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): <=0,10%
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): N/mm2 50-60
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): >= 0,6
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Certificazioni e premi
EMAS
ISO 14001
Richiedi info progetto > Galleria prodotti >