Progetti
Nuova luce per le facciate del Pécs Zoo
Antonia Solari
Tamás Bujnovszky
Péter Koch
COTTO D'ESTE
2016
Era il 1960 e l’ungherese Pécs Zoo si presentava come un piccolo rifugio per animali e comprendeva semplicemente un terrario, cioè un contenitore per un habitat di animali, e un acquario. Ci si trova fra le colline di Mecsek, nell’Ungheria meridionale al confine con la Croazia, in un contesto naturalistico protetto dall’urbanizzazione e dalla viabilità carrabile di grande intensità. La fondazione dello zoo di Pécs è da condurre alla volontà di un ristretto gruppo di studenti universitari che, aiutati da operai locali, studiò un progetto per ospitare, in un terreno di 3,5 ettari, diverse specie animali. Nonostante la nascita in sordina, in breve tempo lo Zoo crebbe di importanza e aprì le proprie porte anche a specie esotiche. Ed è così che si arriva al 2016, anno che corrisponde alla riapertura dopo un importante intervento di ristrutturazione dell’intero giardino zoologico. Oggi lo zoo occupa un territorio più vasto, rispetto agli esordi, ed ospita un numero maggiore di animali, raggiungendo i mille elementi che spaziano fra oltre 250 specie; fra queste, anche gli animali esotici, di forte richiamo per i visitatori che, attualmente, hanno eletto lo zoo come una fra le destinazioni turistiche più importanti del Paese.
Dal punto di vista compositivo, la struttura oggi comprende un nuovo centro di accoglienza, dedicato al terrario e all’acquario, dove si trovano specie di acqua dolce e fauna marina, oltre a una riserva di foche, e un articolato centro conferenze.
Il parco che circonda la struttura dà spazio soprattutto a specie di flora e fauna locali, originarie delle limitrofe montagne di Mecsek, ma comprende anche sezioni tematiche riservate agli animali domestici e a quelli provenienti da terre lontane.
Il progetto di riqualificazione è stato curato dallo studio di architettura ungherese Nara, che ha seguito uno stile contemporaneo votato al minimalismo. Ed è così che la progettazione delle facciate ha avuto un ruolo di primaria importanza, considerando che rappresenta il biglietto da visita dello Zoo per chi vi accede dall’esterno. Per sottolineare la modernità della struttura i prospetti sono stati rivestiti in grandi lastre, delle dimensioni di 100×300 cm, di Kerlite3plus di Cotto d’Este, scelto nella luminosa versione Corail Blanc della collezione Buxy. Le lastre sono state usate per rivestire le pareti esterne dell’edificio principale, composto da forme geometriche frammentate, e per altre parti del complesso zoologico, creando un percorso stilistico e compositivo senza soluzione di continuità.
Kerlite3plus è un gres porcellanato laminato, rinforzato con fibra di vetro, di particolare leggerezza, versatile e resistente; nasce da un processo produttivo innovativo che, attraverso la selezione di materie prime di pregio, permette di ottenere lastre ultrasottili, colorate in tutta massa e arricchite di sali penetranti. Nello specifico, le lastre presentano un disegno grafico puntiforme, che ricorda la tipica pietra Buxy, originaria della Borgogna francese, e sono declinate in Corail Blanc, una tonalità cromatica particolarmente luminosa e riflettente, in grado di valorizzare la luce e diffonderla nell’ambiente.
Cotto d'Este, Kerlite Buxy
grès porcellanato
100X300 cm - spessore 3,5 mm
Corail Blanc
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): conforme
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): A
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 50 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
LEED
EMAS
ISO 14001
NF UPEC