Progetti
Nell’antica capitale dei Tatari
Roberta Chionne
Mikhail Shevelyow
Airat Sibaev - Tatinvestgrazhdanproject NPF
CASALGRANDE PADANA
2014
La nuova stazione fluviale del sito storico e archeologico di Bolgar è stata realizzata nel 2014, anno di iscrizione del complesso nella lista dei Patrimoni Unesco dell’Umanità.
Il sito in cui sorge ospita infatti le vestigia di una città medioevale le cui origini risalgono all’insediamento della civiltà nomade dei Bulgari del Volga, fiorita tra il VII e il XV secolo. Convertitasi all’Islam nel 992, Bolgar rappresenta anche un’importante meta religiosa per i Tatari musulmani, oltre che l’antica capitale di uno dei più potenti e civilizzati stati dell’Europa orientale nel corso del medioevo, il khanato di Kazan’, antenato dell’odierna repubblica del Tatarstan.
L’originario assetto spaziale della città antica, delimitato da mura e fossati, è un vero e proprio museo all’aperto meta di turisti, pellegrini e Tatari alla ricerca delle loro radici. Bolgar è stata interessata sin dal 2010 da progetti di restauro e ricostruzione, oltre che da nuovi interventi, tra cui la stazione fluviale, destinata a essere molto più di un semplice approdo per le imbarcazioni. Accesso a Bolgar per chi arriva dal fiume, l’edificio ospita infatti anche il museo della civiltà dei Bulgari del Volga.
Il progetto, realizzato dallo studio russo Tatinvestgrazhdanproject Npf, ha previsto la costruzione di un volume che interpreta in chiave contemporanea i principali elementi compositivi e decorativi locali. Esternamente si presenta come un’architettura solida e sobria, in linea con il carattere austero degli insediamenti storici di Bolgar, dei quali evoca anche i colori e i materiali attraverso rivestimenti simili alle pietre utilizzate per la costruzione di mura e palazzi. La stessa sobrietà caratterizza anche gli interni, nei quali tuttavia spicca il ruolo da protagonista delle pavimentazioni ispirate alla tradizione. Il cuore del progetto è il tappeto ceramico dello spazio centrale destinato all’accoglienza e intorno al quale è organizzato tutto l’edificio. Per quest’area si è scelto di puntare sulla scenografia di una pavimentazione dichiaratamente ispirata alla tradizione, realizzandola tuttavia con materiali in grado di garantire le prestazioni adeguate alle esigenze di uno spazio pubblico. L’accurata ricerca dei progettisti è approdata alla scelta di gres porcellanati in grado di riprodurre il marmo, selezionando prodotti Casalgrande Padana per pavimentare questa e altre aree dell’edificio. Il disegno dello spazio centrale è stato realizzato con la tecnica del taglio a idrogetto abbinando due colori del prodotto Granitogres, il tenue fondo chiaro Cremo Supremo su cui spiccano i decori del Rosso Laguna. Della stessa collezione sono le lastre quadrate color Pennsylvania utilizzate per la pavimentazione delle sale espositive del museo, dove prevaleva la necessità di creare un ambiente elegante ma neutro, in grado di creare atmosfera senza tuttavia rubare la scena alle opere esposte. L’azienda italiana è stata scelta anche per la pavimentazione dello spazio di uscita verso la città al piano superiore, dove sono state posate lastre quadrate della serie Marte nel colore Emperador.
Casalgrande Padana, Marmogres, Marte
grès porcellanato
60x60 cm
Marmogres (Cremo Supremo, Pennsylvania, Rosso Laguna, Verde India) Marte Emperador
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): ≤ 0,1%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 50÷60 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
LEED
EMAS
ISO 14001
NF UPEC