Materie in dialogo

Una costruzione a due piani bianca, imponente nelle sue linee volitive, di segno decisamente contemporaneo. Tutto intorno è green. Nel senso che a fare da sfondo paesaggistico all’abitazione, con il suo verde disegnato, è un campo da golf, il prestigioso circolo di Nordelta.
Secondo lo studio OON Architecture (condotto da Lucas D’Adamo Baumann, Santiago Robin e Federico Segretin Sueyro), la semplicità è il principio cardine progettuale, laddove semplice fa rima con sofisticato. Nella Marble House, spiegano, “la ricerca di un linguaggio individuale si basa sull’uso di volumi puliti sovrapposti. Forme pure con possibilità di essere slittate, lavorate e svuotate per dare vita a luoghi da abitare. A prima vista, spiccano tre corpi compositivi evidenti che corrispondono a ciascuno dei volumi programmatici della casa: area sociale – area privata – area di servizio”.
La costruzione, sviluppata su 520 metri quadrati, si presenta infatti come una leggiadra espansione nello spazio di tre nuclei prismatici. Quello superiore (comprensivo della camera padronale, e due altre suites) pare fluttuare, quasi a sbalzo sulla piscina, sui due corpi sottostanti. Il living e la cucina occupano l’intero volume al piano terra, reso trasparente da una vetrata continua. Lateralmente si espande un terzo corpo, cieco, dedicato ai locali di servizio. Anche se “l’articolazione funzionale dell’edificio è espressa volumetricamente, piuttosto che tramite i materiali” spiegano gli architetti, “il travertino del rivestimento gioca un ruolo fondamentale ed è parte integrante del progetto, perché infonde il carattere monolitico alla costruzione”. La chiara pelle lapidea dell’edificio a volte si dematerializza a favore di pareti totalmente vetrate, in altre occasioni lascia spazio a rivestimenti dai riflessi metallici di sapore industriale. Il marmo, materiale classico per eccellenza, instaura così un interessante dialogo concettuale/estetico con superfici più tecnologiche e contemporanee, nello specifico lastre ultrasottili in gres porcellanato laminato di grande formato (300×100 cm) di Kerlite 5plus Metal di Cotto D’Este, decorate con sistema inkjet ad alta definizione, per la resa iperrealistica dell’effetto di finitura metallica Iron. Questo materiale è stato utilizzato sia in facciata, con un effetto di contrappunto materico e cromatico alla dominanza del marmo, ma anche per alcuni rivestimenti interni. In questo modo si attua un ulteriore collegamento indoor/outdoor, oltre a quello più diretto delle ampie pareti vetrate. In particolare quella che delimita il living, scenograficamente inclinata come a volere proiettare il soggiorno verso l’esterno e al contempo richiamare all’interno l’azzurro della piscina, che si riflette nel vetro con un effetto di enfasi drammatica e dilatazione spaziale. La già citata impronta di sofisticata semplicità connota anche gli ambienti interni, inondati di luce e connessi da percorsi liberi, aperti, con il fulcro centrale della scala quasi a fare da perno tra i tre volumi. Contrasti materici ed effetti chiaroscurali tra marmo e gres dai profondi riflessi metallici infondono una forte personalità agli ambienti, in cui si integra il design essenziale degli arredi. Mobili lineari e asciutti ma dalle generose dimensioni (cucina monumentale, isole relax extralarge, numerosi tavoli che si sviluppano in lunghezza), che parlano di un abitare contemporaneo all’insegna di una scenografica convivialità.