Progetti
Markus: cucina vesuviana 3.0
Maria Giulia Zunino
80mm.it
Leonardo Caliandro
FONDOVALLE
2017
Il nuovo Markus nasce dall’incontro di due giovani creativi: Maurizio De Riggi e Leonardo Caliandro. Li accomunano la passione per l’arte e la fotografia, l’età e le origini.
L’uno – napoletano del 1987 – ha curiosità, tenacia e giusta ambizione per bruciare le tappe. Osservando la nonna preparare i piatti della tradizione con i prodotti coltivati dal nonno, a 12 anni scopre l’amore per la cucina e decide la sua strada. Grazie agli studi specifici e agli stage di perfezionamento in Italia e all’estero, a 20 anni diventa chef. Solo 4 anni dopo realizza il sogno/sfida di avere un locale suo: apre Markus. Non si ferma e dopo 6 anni decide di spostare il ristorante in spazi più consoni alle sue aspirazioni. Per la nuova sede sceglie il piano terra di un palazzo nobiliare nel centro di San Paolo Bel Sito, paese collinare nell’entroterra di Napoli, ottocentesca meta di villeggiatura.
L’altro – pugliese del 1986 – approda a Milano e si laurea in Interior Design. Inizia la professione presso vari studi e arricchisce la sua esperienza lavorando in Cina per un paio d’anni. Nel 2016, con Valentina Leporace, Paolo Palmisano e Simone Pietroforte – coetanei specializzati in architettura, grafica, design – fonda lo studio “Tetti degli Archi”, con sede a Milano e a Cisternino (Brindisi). Si specializzano in progetti tailor made, seguendo l’intero processo di ideazione e costruzione per esprimere al meglio le esigenze del cliente in chiave contemporanea e innovativa.
Il nuovo Markus è il teatro dei contrasti, dove radici, ispirazioni e futuro convivono.
Le diverse scene sono raccordate visivamente e concettualmente dal pavimento che ricorda il cemento lavorato in loco, grazie alla ricerca e alla tecnologia ceramica di Fondovalle. Le piastrelle “Portland”, realizzate con tecnologia digitale, creano una superficie sobria in dialogo con le pareti alte circa 5 metri – quasi come in fabbrica – e con la scenografia dalle tonalità calde.
Lo spazio è un susseguirsi di sorprese, così come il menù: le voci “antipasto, primo, secondo, dessert” diventano “Benvenuto, Inizio, Seguente, Epilogo”; gli spaghetti “in tre varietà di frumento, massaggiati in olio evo biologico, mango, aglio nero, spuma di bufala campana Dop, fave vesuviane, essenza di the verde” sono “3.0”.
Le due sale comunicanti, frammezzate da tre pareti più piccole, si arricchiscono di riferimenti: la composizione contemporanea basata sul cerchio che incornicia la piccola cucina a vista rimanda alla tradizione contadina; il legno naturale che continua a soffitto nelle lamelle fonoassorbenti e le sedie diverse ma tutte nere, alla trattoria; la carta da parati botanica e il lungo tavolo, alla convivialità dell’oggi. In una storia dove il lavatoio della nonna, voluto e recuperato da De Riggi per il bagno, riporta alla sua fonte d’ispirazione.
Fondovalle, Portland
grès porcellanato
80x80 cm
Tabor
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): ≤ 0,5%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): UA; ULC; UHC
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): max 175
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): ≥ 35 N/mm
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): B
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme