Progetti
Lusso come “savoir fair”
Santino Limonta
Patrick Norguet
LEA
2009
È a Lione, nel cuore della Presqu’île (150 ettari racchiusi tra le rive del Rodano e della Saona caratterizzati da straordinarie architetture patrimonio dell’Unesco) che si eleva l’inconfondibile sagoma cubica dell’Hotel Sofitel Lyon Bellecour. Un’edificio contemporaneo interessante, inaugurato nel 1969 e nello stesso anno insignito del Grand Prix de Rome per l’Architettura. La sua collocazione in pieno “carré d’or” (il quadrilatero cittadino che registra la massima concentrazione di eccellenze della cultura, dell’arte, della moda e del commercio) e la qualità dei suoi servizi ne fecero in breve tempo uno dei punti di ritrovo cult dei lionesi e dei viaggiatori internazionali. Nel mondo dell’ospitalità le esigenze della clientela mutano velocemente e le strutture devono adeguarsi per mantenere lo status. A quarant’anni dall’apertura Patrick Norguet è stato incaricato di dare al Sofitel Lyon Bellecour una nuova immagine ripensando gli interni di tutti gli spazi comuni: lobby, lobby bar, Spa, brasserie Le Silk e, all’ottavo piano, il ristorante Les 3 Domes con il contiguo bar Le Melhor da cui si gode una vista spettacolare sulle rive del Rodano. Il designer francese è solito approcciare questo tipo di problematiche svolgendo un’accurata analisi preventiva dell’edificio fisico ma anche della sua storia, dei suoi riferimenti culturali e del suo rapporto con il territorio. Una ricerca tesa ad individuare in un progetto di ristrutturazione quell’elemento distintivo e irripetibile da cui l’ospite sarà colpito e di cui parlerà volentieri nei suoi racconti di viaggio. Nel caso del Sofitel Lyon Bellecour l’ispirazione venne dall’industria della seta che in Lione ha avuto la sua culla e che è parte integrante della cultura locale. Patrick Norguet, l’artista Gille Cenazandotti e Tassinari & Chatel (la più antica casa di “mercanti di seta” lionesi) insieme lavorarono sull’archivio storico di quest’ultima estraendone i motivi ornamentali più significativi delle diverse epoche, riprodotti poi sui rivestimenti tessili che coprono con risultati estetici eclatanti intere pareti e soffitti dell’albergo. Nel Sofitel le decorazioni tessili sono una presenza talmente forte da assumere la valenza di vero e proprio elemento architetturale e concorrere in modo determinante, insieme all’arredo e ai materiali ceramici, alla costruzione di quell’atmosfera di lussuosa calda conviviale ospitalità che Norguet si era proposto di ottenere. Per le pavimentazioni il designer (lo racconta lui stesso) era alla ricerca di un materiale minerale contemporaneo, finitura neutra, piacevole alla vista e al tatto, monocolore, discreto ma che allo stesso tempo non si spegnesse quando posato in grandi spazi come nel caso della lobby. La scelta è caduta sulla collezione Masterplan color nocciola di Lea Ceramiche, un gres porcellanato dall’elegante personalità i cui ampi formati e le cui superfici morbide sottolineano l’eccezionale contemporaneità dell’arredo e la moderna classicità dei rivestimenti tessili.
Lea Ceramiche, collezione Masterplan
grès porcellanato
60x60, 30x60, 45x45 cm
Nocciola
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): <0.04
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): uha, ula
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): <145 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): >50N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R10
ECOLABEL
LEED