Progetti

LePur Yogurt Shop - Pechino

LePur: lo yogurt alla conquista di Pechino

Genuinità, freschezza e salute interpretati con intelligente creatività nel flagship LePur progettato da Stefano Avesani e Marcella Campa
Autore
Maria Giulia Zunino
Progettista
Ramo Primo
Interior Designer
Marcella Campi - Stefano Avesani
Superfici
CERAMICA SANT'AGOSTINO
Distributore
G.e.t. Casa
Anno di realizzazione
2017

Da tempo Stefano Avesani e Marcella Campa si sono fatti apprezzare in patria e internazionalmente, ottenendo svariati premi e inviti a mostre importanti.
Laureati in architettura allo IUAV di Venezia nel 2004, l’anno successivo si trasferiscono a Pechino, dove danno inizio al progetto Instant Hutong: un susseguirsi di interessanti interazioni micro-urbanistiche che, mescolando discipline diverse (arte, grafica, design), coinvolgono gli abitanti delle aree storiche interessate dal nuovo piano di sviluppo della città.
Senza abbandonare il progetto sugli Huton, nel 2008 aprono lo studio nel quartiere internazionale di Chaoyang e lo chiamano Ramoprimo, in riferimento ai loro due mondi – Italia e Cina – e ai loro interessi professionali. Ramoprimo infatti è sia il nome di piccole calli veneziane, sia la traduzione di Tou Tiao, termine mongolo usato per il viale del primo quartiere Hutong creato dai contadini arrivati a Pechino: segnò la nascita di un nuovo modello urbano.
Il flagship di LePur è uno degli esempi del linguaggio contemporaneo non convenzionale di Ramoprimo per esprimere spazialmente il concetto alla base del brand – rendendolo ben riconoscibile – e valorizzare il prodotto.
La start up LePur, fondata nel 2014 da un giovane imprenditore cinese, in pochi anni ha conquistato un posto di rilievo nel mercato alimentare locale sempre più aperto ai sapori stranieri, grazie alla comunicazione del prodotto – lo yogurt fresco – focalizzata sulla qualità delle materie prime, sull’assenza di additivi e alla capacità di fidelizzare i giovani clienti attraverso i social.
Il progetto architettonico declina l’idea di naturalità del cibo attraverso citazioni e cromie.
L’insieme è reso leggero e fresco dall’invenzione dei pannelli di listelli di pino dipinti di bianco, interpretazione delle casette di frutta e verdura: schermano tutte le pareti perimetrali; continuano a soffitto in un gioco di superfici leggere e inclinate per formare una tenda da chiosco di mercato sul bancone di vendita; si ripropongono nelle panche e nei tavolini. La loro semitrasparenza fa sembrare più ampio il locale, di soli 30 metri quadrati.
Tanto candore è armonizzato e reso meno asettico dall’inserimento di tessuti di trame e colori diversi, composti ad arte sulle panche e soprattutto dalla scelta del pavimento ceramico con effetto tessuto che fa pensare a un tappeto di casa nei toni del grigio e dell’écru.
Si tratta delle grandi piastrelle (90×90 cm) di grès porcellanato stampato con un sistema digitale a getto d’inchiostro che garantisce la riproduzione perfetta della trama del tessuto, creando infatti una superficie ceramica tridimensionale che si ottiene grazie all’incrocio, innovativo, di grafica e struttura. Fanno parte di DigitalArt, l’originale collezione ispirata in particolare alla Pixel Art anni Ottanta e prodotta da Ceramica Sant’Agostino, l’azienda nata dal 1964 a Ferrara e ancora guidata dalla famiglia del fondatore.
Entrando, il bancone dello yogurt con le coppette nei colori della frutta – appoggiate in sezioni cromatiche su un elemento gradinato – cattura subito lo sguardo, grazie al tocco giallo limone – che si ripropone sulla porta d’accesso all’area preparazione, e su qualche tessuto – del telaio d’appoggio dietro al pannello verticale della tenda e soprattutto grazie alla punteggiatura dei dischi delle lampade a Led d’intensità variabile, appesi al soffitto ad altezze diverse, che si infittisce proprio sopra il bancone. Il bancone diventa l’altare del cibo.

Piastrelle
Ceramica Sant'Agostino, Digitalart
Tipologia
grès porcellanato
Formati
90x90 cm
Colori
Grey - Ecru
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): E< 0,5%
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): Minimo classe GB
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): < = 175 mm^3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): >=45 N/mm^2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R10
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
Certificazioni e premi
LEED
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