Progetti

Aeroporto Salt Lake City - USA

Il grès ti mette le ali

Tra le nuove dotazioni dello scalo aeroportuale dello Utah, il Suspended Bridge spicca con leggerezza il volo anche grazie a un pavimento ceramico ultrasottile
Autore
Alfredo Zappa
Foto
William Milner
Superfici
LEA
Anno di realizzazione
2013

Strano looping. Agli albori erano le favolose macchine volanti a catturare l’attenzione e stimolare l’immaginario collettivo. Oggi, nell’epoca dei grandi spostamenti di massa, dopo la rivoluzione low cost, gli aeroplani hanno decisamente perso il fascino originario. Sono sostanzialmente dei carrozzoni dei quali si apprezza più la comodità di una poltrona che la capacità evocativa della loro immagine. Per contro, sono gli aeroporti a farla da protagonisti. Gli originari prati con una manica a vento si sono trasformati in un vero e proprio teatro di accoglienza e spettacolarizzazione della liturgia del volo. Luoghi funzionali, razionali, ipertecnologici per mandato, ma anche sempre di più, iconici oggetti architettonici, frutto del lavoro creativo dei più importanti nomi della progettazione globalizzata. Una storia che si ripete in ogni dove al volo si unisca un’ambizione locale, sia essa quella di una grande metropoli con milioni di abitanti, sia di una città minore come Salt Lake City, che ne conta meno di 200 mila.
La piccola e giovane capitale dello Utah (fu fondata nel 1847 da una comunità mormone), sorge ai piedi delle Rocky Mountain ed è balzata agli onori delle cronache mondiali per aver ospitato nel 2002 i giochi olimpici invernali. Qui, da alcuni anni, lo studio AJC Architects sta lavorando in stretta collaborazione con il team dello SLCDA (Salt Lake City Department of Airports), a un articolato programma di ristrutturazione e ampliamento della struttura aeroportuale, affrontando diversi livelli di complessità: dall’implementazione e rinnovamento degli edifici e delle strutture tecniche, alla riprogettazione degli interni e dei servizi di comfort rivolti ai viaggiatori in transito.
Tra le opere di recente completamento il Suspended Bridge, un’ala di collegamento che mette in relazione il Terminal 1 con il parcheggio e le aree dedicate al Rental car. Un organismo costruttivo in cemento armato e acciaio, che alterna a una slanciata maglia strutturale, un involucro caratterizzato da grandi superfici vetrate. Il gioco di luci e ombre creato dall’ampia permeabilità alla luce del corpo di fabbrica, contribuisce a definire un ambiente particolarmente dinamico.
Per il suo allestimento, un ruolo fondamentale è stato svolto dalla pavimentazione. L’esigenza progettuale era infatti di individuare un materiale leggero, per non gravare eccessivamente sulla struttura, resistente alle sollecitazioni da elevato calpestio e non ultimo di grandi dimensioni. Per soddisfare questi requisiti AJC Architects hanno scelto di posare le lastre in grès porcellanato ultrasottili (3,5 mm di spessore) Lea Slimtech, che vengono prodotte in formati fino a 3 metri per 1. Le finiture Basaltina e Arenaria, che riproducono l’effetto della pietra naturale nelle diverse sfumature di colore, unito allo schema di posa multi formato (100×100; 50×100 e 50×50), conferiscono alle superfici un elevato livello di finitura, creando campiture cromatiche volte a evidenziare e valorizzare le aree di transito.

Piastrelle
Lea Ceramiche, serie Slimtech Basaltina, Slimtech Arenaria
Tipologia
grès porcellanato
Formati
50x50 cm; 50x100 cm; 100x100 cm
Colori
Stuccata, Sabbia
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): ≤0,1%
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): UHA, ULA
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): ≤ 145 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): ≥ 120 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
Certificazioni e premi
LEED
EMAS
ISO 14001
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