Progetti
Golosità da gustare tra le mura di casa
Maria Giulia Zunino
Matteo Guidetti
Maurizio Lai
FLORIM
2018
A Milano i tre fratelli Claudio, Giulia e Marco Liu – nati in Cina e trasferiti con la famiglia prima a Correggio (RE) poi a Milano – rappresentano l’eccellenza della ristorazione orientale. I loro fiori all’occhiello: il Gong di Giulia dove la tradizione cinese acquista ingredienti nuovi, il BA Asian Mood di Marco dove cultura cinese e italiana si contaminano e l’IYO (“mondo fluttuante”) di Claudio, il primo ristorante di cucina giapponese con stella Michelin.
Ora con AJI Claudio innesta nel mondo del take away e del delivering la filosofia di IYO: qualità delle materie prime e rigore nella realizzazione, attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, cura nella presentazione e nel packaging.
L’angolo tra via Piero della Francesca e via Agudio è dominato dalle immagini di una grande e super attrezzata cucina – quasi un salotto per i materiali e le soluzioni scelte – dove impeccabili cuochi in livrea operano con professionalità. Non si tratta della scenografia di un reality o di una puntata di Masterchef, ma delle vetrine di AJI. “In un take away il cuore è la cucina. Ho voluto valorizzarla, ne ho curato tutti i dettagli anche dal punto di vista estetico, l’ho messa in mostra. Vedere la preparazione rassicura il cliente. Non solo. Questo è un prodotto di lusso: mi piace permettere a tutti di goderlo”, dice Maurizio Lai – architetto, scenografo e designer, di origine veneta, laureato a Milano, dove nel 1998 ha inaugurato il suo studio professionale.
Il resto del locale è piccolo ma reso prezioso dal segno stilistico di Lai. “Il mio approccio è un lavoro sulle linee piuttosto che sulle forme: linee che formano quadrati e si ripetono all’infinito. Voglio dilatare lo spazio, guardare oltre” aggiunge il progettista. “Per natura intervengo su tutte le superfici dell’ambiente, le riempio. L’approccio è totale”.
Oltre alla cucina (e gli indispensabili spazi tecnici) AJI si sviluppa su due spazi: il primo dedicato agli ordini, il secondo dotato di un tavolone nero lucido per 10 persone molto richiesto. Sono due eleganti scatole comunicanti dove i pavimenti e le pareti grigio satinate ripropongono le sfumature del marmo grazie al grès porcellanato del marchio Cerim made in Florim nella collezione Timeless Amani Grey. Il variare delle dimensioni delle lastre in larghezza e in altezza genera la prima trama: messe in rilievo dall’inserimento di sottili listelli metallici scuri, le fughe tra le lastre formano un imprevedibile ricamo tattile.
Ma il vero coup de théâtre è il reticolo luminoso del soffitto che si moltiplica anche in profondità, ampliando lo spazio in tutte le direzioni e creando un effetto sorprendente. “Per me la forma nasce dall’ossessione additiva di linee che si susseguono, si sovrappongono e si intersecano a generare una forma dinamica, non definita in modo permanente e univoco”, continua Maurizio Lai.
Lo studio delle riflessioni e la libertà di usare materiali diversi aiutano il moltiplicarsi dei reticoli: in forma di struttura tridimensionale sospesa sul passavivande panoramico che nel locale d’ingresso riporta in primo piano la cucina e in forma di parete a tutt’altezza articolata sui vuoti dei volumi specchianti e i pieni delle reti metalliche retroilluminate che si sovrappongono nello spazio adiacente.
Il bancone per la cassa in marmo calacatta bianco alleggerito dalla gola luminosa, la consolle metallica, i cielini ai quali sono appesi i piccoli cilindri illuminanti, il colore e la raffinatezza dei velluti – giallo per gli sgabelli e la poltrona dell’area di attesa, arancio per gli sgabelli con schienale e tortora per le tende a tutta altezza nella sala con il tavolone – fanno il resto.
Rex - Cerim
grès porcellanato
mix
Timeless Amani Grey
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): conforme
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): conforme