Fuksas, la ceramica, la scuola in cucina

È possibile che una scultura ospiti una scuola? O, meglio: può una moderna scuola superiore prendere la forma di una scultura? Se il concept esce dallo studio Fuksas la risposta è senza dubbio affermativa. E ora è anche una realtà. Stiamo parlando del Liceo Alberghiero Georges-Frêche, di Montpellier. Il progetto firmato da Massimiliano e Doriana Fuksas “segna il contesto, trasforma il paesaggio e contribuisce all’identità urbana”. Concepito come una cittadella della formazione per il settore turistico, il complesso scolastico si caratterizza fortemente a livello espressivo, con una chiara connotazione architettonica che ne rivela la matrice progettuale. Il liceo si compone di due edifici principali, che costituiscono la “massa scultorea”, attorno a cui gravitano la palestra, lo studentato e gli alloggi dei professori. L’edificio principale è caratterizzato dalla presenza di una cavità che offre da una parte l’entrata agli studenti e ai visitatori e dall’altra un ingresso secondario per gli insegnanti. Lo Studio Fuksas ha firmato anche l’interior design degli spazi aperti al pubblico relativi al settore gastronomico e alberghiero. Nella hall d’ingresso al ristorante e all’hotel è posizionato il desk della reception, rivestito con il materiale con cui vengono realizzati gli scafi delle barche. Un oggetto a sua volta dal design scultoreo, di colore bianco lucido laccato, che richiama il concetto di solidità e fluidità delle forme del complesso. Varie tipologie di sedute e tavoli dal design originale definiscono gli spazi dedicati all’interazione tra il pubblico e gli studenti e arredi su misura sono stati disegnati per l’hotel. Per i diversi piani degli edifici del liceo e dello studentato sono state scelte cromie particolari per trattare le pareti: colori dalle tonalità fluo che vanno dal giallo, al verde, al magenta, all’arancio e che fungono anche da percorso segnaletico. Volutamente neutri i pavimenti in ceramica. Le lastre in grès porcellanato di Casalgrande Padana delle pavimentazioni, selezionate in tonalità monocrome (Nebraska, Grigio perla, Nero Acapulco, Manciano, Budapest) fanno da elemento ordinatore sia per colore sia per rigore geometrico e si pongono come elemento di ordine modulare e stabilità formale. Le piastrelle di formato diverso sono rigorosamente applicate secondo precisi schemi di posa, a volte a maglia reticolare geometrica regolare, altre a spina di pesce. La ceramica dialoga in meditato contrasto con gli altri materiali. Le facciate dell’edificio sono costituite da 17mila cassette di forma triangolare in alluminio anodizzato, dove ognuna è un pezzo unico: ogni singolo elemento in alluminio riporta un codice a barre che permette di identificarne la posizione in facciata. Il design geometrico della “pelle” in alluminio trova continuità in quello delle 5.000 finestre di vetro, ognuna diversa dall’altra, anch’esse di forma triangolare. La struttura dell’edificio è in metallo e cemento armato. Per riprodurre le forme curve dei volumi del complesso, si è ricorso alla tecnologia del “cemento proiettato”. Il calcestruzzo viene spruzzato, dall’esterno o dall’interno dell’edificio, con una speciale pompa ad elevata pressione in casseforme realizzate su misura. “Un progetto sperimentale”, affermano i progettisti, “sia per la realizzazione delle facciate in alluminio dalla geometria triangolare, sia per la messa in opera della struttura in cemento armato, entrambe adattate alle peculiari forme curve e fluide del complesso”.