Progetti
Cento anni dopo, un ritorno in grande stile
Roberta Chionne
Luciano Busani
Andrzej Mieszczuk, Krzysztof Stępiński, Marcin Piotrowski
VOGUE
Studio Dago
2014
La città di Sopot costituisce, insieme a Danzica e Gdynia, la cosidettà Tricittà, una grande conurbazione di oltre 850.000 abitanti affacciata sul golfo di Danzica. Divenuta rinomata stazione balneare del Baltico a partire dagli anni venti dell’Ottocento, si trova circa 12 chilometri a nord di Danzica ed è meta ogni anno di turisti polacchi e stranieri che nel corso di un unico viaggio possono visitare entrambe le città, collegate da frequenti treni regionali e da un tragitto di appena venti minuti.
La stazione di Sopot costituiva tuttavia, fino a pochi anni fa, un imbarazzante biglietto da visita per la città, a causa del degrado che caratterizzava l’area, gli edifici, i sottopassaggi e i collegamenti alle vie principali che conducono verso la passeggiata a mare.
La sua fondazione risale agli anni 1868-1870, quando fu anche conclusa la linea ferroviaria che la collegava con le vicine città di Danzica e Słupsk. La stazione fu gravemente danneggiata nel corso della seconda guerra mondiale e di quel nucleo originale è rimasta soltanto la copertura della piattaforma, costituita da una tettoia in legno sostenuta da una struttura di colonne in ghisa.
Nei primi anni settanta fu costruito un nuovo edificio, esempio di quell’interessante, ma spesso disprezzato, modernismo che caratterizzava l’architettura socialista di quegli anni. Tale struttura è stata demolita nel 2013 nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’area avviato nel 2010, destinato a creare un polo commerciale e di servizi che servirà anche ad assolvere le funzioni della stazione ferroviaria. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio sotterraneo e la costruzione di strutture alberghiere per turisti e di edifici destinati a rendere piacevole il tempo di attesa dei viaggiatori: edifici commerciali, negozi, ristoranti e caffè.
In tale contesto è stata molto importante la riqualificazione del viadotto e dei passaggi pedonali realizzati tra il 1907 e il 1912 per l’attraversamento sotterraneo dei binari e per i collegamenti con le vie Eroi di Monte Cassino, Marynarz e Chopin. Tra il 2010 e il 2013 i progettisti dell’ufficio per i piani ferroviari di Danzica hanno trasformato questi spazi in luoghi piacevoli, puliti e ben illuminati, proponendo una versione contemporanea dell’originario rivestimento in ceramica, come stabilito dall’ufficio per la conservazione del patrimonio della città. Nella ricerca di un prodotto il più possibile simile a quello originale per dimensioni e colore, le piastrelle in gres porcellanato smaltato di Ceramica Vogue si sono rivelate le migliori sia dal punto di vista della resa estetica sia per le loro qualità tecniche che garantiscono, tra le altre cose, due importanti requisiti: la resistenza al gelo in un paese freddo come la Polonia e una facilità di pulizia indispensabile per spazi di frequente utilizzo pubblico. Lucide, brillanti e disponibili in più formati modulari e in colori vivacissimi, sono state selezionate quelle della linea Trasparenze. Il prodotto italiano è stato utilizzato per tutti i muri e copre una superficie di circa 1.000 mq, ricreando quella composizione bicolore tipica di tutte le stazioni ferroviarie del primo Novecento in Pomerania: la tonalità Ghiaccio rispetta il bianco della realizzazione originale, mentre la tonalità Mandarino riproduce il disegno utilizzato per i progetti di ammodernamento nelle stazioni dell’allora Prussia Occidentale, come ancora si può vedere nelle città polacche di Oliwa, Pruszcz e Letnica.
Ceramica Vogue, Trasparenze
grès porcellanato
10x20 cm
TR Ghiaccio, TR Mandarino
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): 1,5%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): GB min.
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): 2-4
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 1.000 N
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): -
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
LEED