Progetti

Edificio residenziale 426 Tompkins Avenue - New York (USA)

Brownstone 2.0

Si ispira alle classiche case in mattoncini rossi che punteggiano gli storici quartieri di Brooklyn, a New York, ma ne rinnova il design grazie a innovative scelte formali e materiche. E' l'edificio residenziale al 426 di Tompkins Avenue, nato da una felice combinazione fra passato e presente
Autore
Laura Ragazzola
Foto
Heidi Solander
Progettista
Stephen Conte + Carolina Escobar (StudioSC)
Superfici
Multibrand
Anno di realizzazione
2019

Arrivando da Manhattan e uscendo dalla stazione della metro su Fulton Street, nel cuore di Brooklyn, si ha la sensazione di avere cambiato città: i grattacieli della modernissima New York, che sfidano le leggi di gravità, sono scomparsi e sostituiti da più bassi edifici in mattoncini rossi, dal sapore rétro: sono le famose ‘brownstone’, le case popolari in arenaria color rosso-bruno, eredità di quell’intensa immigrazione che investì la città di New York, ma in particolare l’area di Brooklyn, a partire da metà Ottocento. Ci troviamo a Bedford-Stuyvesant, uno dei più centrali e grandi quartieri di Brooklyn, comunemente accorciato in Bed-Stuy dalla gente del posto: vivace, multietnico, pieno d’atmosfera, Bed-Stuy sta diventando il campo di sperimentazione di molti giovani architetti, impegnati a unire antico e nuovo, con un occhio al futuro. Come lo StudioSC, che ha la sua base proprio a Brooklyn, nel quartiere di Greenpoint, non lontano da Bed-Stuy. “Diamo vita ai vecchi edifici attraverso progetti che, rispettandone contesto e carattere, disegnano il nuovo volto di Brooklyn” spiega l’architetto Stephen Conte, che il quartiere lo conosce bene essendovi nato. Insieme a Carolina Escobar, guida un “piccolo team di creativi” che, nonostante la giovane età, ha già firmato importanti (e premiati) progetti di uffici, showroom, spazi commerciali e residenziali. Tutti a Brooklyn, come questo edificio multifamiliare, realizzato al 426 di Tompkins Avenue, in un’area in piena trasformazione di Bed-Stuy. Si tratta in questo caso di una nuova costruzione dove “abbiamo voluto sì guardare al contesto ma rivisitare in chiave moderna il classico edificio in mattoni” chiarisce il progettista. A cominciare dalla scala d’intervento, che propone una volumetria più importante rispetto a quella delle ‘brownstone’, pur non superando i 4 piani di altezza per non alterare la dimensione urbana del quartiere. Su strada l’edificio ripropone la classica texture materica dei mattoncini in arenaria, ma un gioco asimmetrico di finestre (sono presenti anche sugli spigoli) e un maxi ingresso a volta, ne rinnovano completamente l’aspetto, regalando alla casa una dimensione quasi metafisica. All’interno prevale una vocazione più contemporanea rispetto all’esterno sia per i tagli degli spazi, che regalano un’ampia permeabilità visiva e molta luce, sia per le scelte materiche. Accanto alla classica arenaria e al legno, acquista, infatti, un ruolo importante la ceramica, scelta nelle sue più innovative soluzioni di design e di lavorazione: l’obiettivo è dare al progetto un’identità propria, più personale e, soprattutto, contemporanea (per questo, l’edificio si è conquistato una menzione nella categoria residenziale in occasione del concorso nordamericano ‘Tile Competition 2020’). Così nella hall d’ingresso, nonostante la scenografica doppia altezza, è il pavimento che attira subito l’attenzione, il punto di riferimento visivo del progetto, grazie a un rivestimento ceramico dal forte carattere, che recupera la grafica ‘a ghiaino’ dello spaccato cementizio dei primi del Novecento: si tratta della collezione ‘I cocci’ di Fioranese Ceramica nella variante ‘spaccato calce’ alternata a quella monocromatica ‘calce naturale’ (per entrambi, formato quadrato di cm 90×90). Stesso rivestimento anche nella lounge, dal design raffinato ed elegante, dove il ‘pavimento a graniglia’ disegna un maxi tappeto e sale sulle pareti a mo’ di boiserie, evidenziando la multifunzionalità del prodotto ceramico.
Anche negli appartamenti, quasi tutti dalle metrature contenute per una giovane committenza, torna la piastrella in grès porcellanato che riveste i bagni e i box doccia (collezione ‘Fossil’ di Refin, nella colorazione Grey e con formato di cm 60×60 sostituito dal mini di cm 10×10 nella doccia), compreso il calpestìo di tutti i balconi (qui, la collezione ‘Wide’ sempre di Refin, nel formato di cm 60×120).

Piastrelle
Refin + Fioranese
Tipologia
grès porcellanato
Formati
vari
Caratteristiche tecniche
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
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