Progetti
Ancora una volta, less is more
Elena Pasoli
Fernando Guerra
Jonathan Ashmore ANARCHITECT
LAMINAM
Casamia Building Materials
2019
Tra i sette emirati che compongono lo stato degli Emirati Arabi Uniti, Sharjah è quello a cui è demandato l’incarico di salvaguardare il patrimonio delle tradizioni e della cultura della giovane nazione e di guidarne le politiche e gli interventi per la crescita culturale. Nominato Capitale culturale del mondo arabo dall’UNESCO nel 1998 e Capitale mondiale del libro nel 2019, questo piccolo gioiello ai lembi del Rubʿ al-Khālī, il secondo deserto sabbioso più grande al mondo, propone un sapiente equilibrio tra il recupero e la tutela del passato e la corsa vorace alla crescita e all’internazionalizzazione tipica del Paese.
Un’attitudine evidente: a venti minuti di macchina da Dubai, Sharjah presenta uno skyline assai diverso che dichiara in numerosi passaggi l’intenzione di tutela dell’architettura tradizionale del deserto, magari abbinata alle tecnologie più d’avanguardia e talvolta anche al lusso più ricercato.
E’ il caso dell’Al Faya Lodge, l’ultima perla della Sharjah Collection ‐ un gruppo di boutique hotel e rifugi ecologici dislocati in punti chiave dell’emirato di Sharjah. Situato ai piedi del monte Alvaah, in pieno deserto e vicino alla storica prima pompa di benzina del Paese, il lodge è stato ricavato da due edifici in pietra a un piano costruiti negli anni ?60 e occupati prima da una clinica e quindi da una drogheria. Questo albergo elegante e moderno, con ristorante annesso a cui è stato aggiunto un nuovo edificio separato adibito a spa con acqua salata, è stato progettato dall’arch. Jonathan Ashmore (direttore di Anarchitect, con sede a Dubai e Londra): “In fase di progettazione – ci spiega – abbiamo dovuto tener conto dei difficilissimi fattori climatici dell’ambiente desertico, che vanno dal caldo soffocante alle tempeste di sabbia, passando per incredibili variazioni di temperatura tra il giorno e la notte. Questo ha imposto l’utilizzo di materiali adeguati all’habitat: per la struttura ci siamo affidati alla pietra locale e al cemento, mentre per le superfici abbiamo scelto l’acciaio corTen, l’alluminio e i legni robusti come il teak, in particolare per tetti sporgenti, elementi ombreggianti e i terrazzi innalzati oltre il livello delle sabbie”. Queste soluzioni, insieme a parti dei muri intonacate, hanno aggiunto eleganza e precisione al progetto e donato agli edifici un cambio soffuso di tonalità e di texture, concepite per mutare di colore nel tempo in risposta all’impatto del clima.
Il complesso offre soltanto cinque stanze, concepite come veri rifugi dal ritmo del mondo, con un lucernario per osservare le stelle e nella suite anche una terrazza sul tetto; piscina di acqua salata, tre sale termali, una biblioteca e una sala da pranzo con enormi vetrate sul deserto circostante completano l’incanto.
Protagonista delle pareti all’interno degli edifici è la Collezione Ossido di Laminam nella finitura Bruno, che ben interpretano la geometria perfetta e lo stile minimale del complesso: “Abbiamo voluto riportare negli spazi interni l’essenza della texture cromatica propria dell’acciaio CorTen usato all’esterno – spiega l’architetto – con il proposito, anche, di ottenere un soffitto alto 3 metri, in particolare nell’edificio dell’albergo, che desse alle stanze proporzioni rilassanti. Il colore, le grandi dimensioni (3 x 1 m) e il profilo sottile (3 mm) delle superfici Laminam, visto anche il limitato margine di manovra dato dalla scocca dell’edificio esistente, hanno reso perciò la finitura dell’azienda italiana perfetta per questo entusiasmante progetto di riqualificazione e reinvenzione”.
Laminam, Ossido
grès porcellanato
300x100 cm (3 mm spessore/thickness)
Bruno
Assorbimento d'acqua (ISO 10545-3): ≤ 0.3%
Resistenza all'attacco chimico (ISO 10545-13): da A a B
Resistenza all'usura e all'abrasione (ISO 10545-6): 175 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
LEED
NF UPEC