Progetti
Al servizio della città
Alfredo Zappa
Bruce Damonte
Port Morris Tile & Marble
CERAMICA SANT'AGOSTINO
Nemo Tile
2012
Se al primo impatto è un UFO, al secondo appare come qualcosa di straniante, commenta Alexandra Lange dalle colonne dell’autorevole The New Yorker. E chissà cosa ne avrebbe scritto il mitico Walt Whitman di ‘I Sing the body electric’, che a Brooklyn visse per molti anni. Stiamo parlando del nuovo Barclays Center, l’iconico complesso sorto tra la Atlantic e la Flatbush Avenues, su progetto dello studio newyorkese SHoP Architects.
Un oggetto che ha già fatto molto parlare di sé, nato per non passare inosservato e assumersi il ruolo di catalizzatore urbano, non solo in termini scultorei, ma anche per quanto riguarda l’offerta di attività di svago, spettacolo, intrattenimento e shopping. Senza contare che sorge in prossimità di uno dei nodi di interscambio più importanti della città, la stazione della metropolitana di Atlantic Avenue e lungo l’Atlantic Terminal ferroviario dell’Island Rail Road. Grazie a questa localizzazione strategica non sono state volontariamente realizzate aree di parcheggio per le auto espressamente dedicate all’edificio, al fine di incentivare l’uso dei mezzi pubblici per raggiungerlo.
Nato in primo luogo per accogliere il palazzetto dello sport della compagine di pallacanestro Brooklyn Nets, il complesso interpreta il tema secondo i format funzionali più recenti, attrezzando attorno al nucleo centrale, pensato per mettere in scena appuntamenti sportivi, spettacoli musicali ed eventi di vario genere, un apparato di negozi, bar, ristoranti e attività, capaci di far vivere l’insieme di vita propria e non solo durante i giorni o le serate pubblicizzate in locandina.
In sintesi il Barclays Center offre 18.200 posti a sedere per il basket, che salgono fino a 19.000 nella configurazione per i concerti. Quattro bar lounge, tre club, ai quali si aggiunge l’esclusivo 40/40 Club & Restaurant American Express e non ultime, cento suite di lusso.
L’architettura, ispirata alla fluidità cui ci ha abituati il disegno digitale, punta sulla spettacolarizzazione figurativa, sostenuta nella scelta dei materiali dal contrasto tra la leggerezza del sottile ordito dell’involucro e la tangibile consistenza delle fasce in acciaio Corten che lo avvolgono. La scabrosità e la mutevolezza della patina superficiale del Corten dialoga con il nitore delle grandi vetrate, che al piano terreno rendono l’edificio permeabile alla città a sottolinearne il ruolo di elemento vivo e propulsivo della qualità urbana.
Attraverso la trasparenza, un ruolo determinante nella composizione viene assunto dal palinsesto degli interni, chiamati a sottolineare le qualità e l’attrattiva del nuovo manufatto, ma al tempo stesso a legarne l’identità al luogo che lo circonda. Come spiegano i progettisti, il risultato è stato raggiunto puntando su una tavolozza cromatica estremamente calibrata, che punta sull’espressività e la qualità di superfici e finiture. Tra queste, in primo piano i rivestimenti delle pareti, realizzati in lastre di grande formato di gres porcellanato (serie I Basalti, in nero, di Ceramica Sant’Agostino).
Ceramica Sant'Agostino, serie I Basalti
grès porcellanato
45x90 cm
Black
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): conforme
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
ECOLABEL
LEED