La chiameremo Superskin | di Roberta Chionne

Intervista a Graziano Colombo, co-fondatore di Superskin

“Questa impresa lavorerà sulle superfici: quella più preziosa è la pelle, perciò la chiameremo Superskin…”. Figlia dei visionari anni settanta anche nel nome, l’azienda Superskin nasce nel 1976 come esclusivista di tre marchi ceramici di produzione vietrese con prodotti di aziende che interpretavano il design moderno. Rappresentata dal logo di un elefante e situata nel centro di Milano, si considera da sempre il “trovaroba” degli architetti, come ci racconta uno dei suoi fondatori, il geometra Graziano Colombo.

 

Graziano Colombo, ci racconti la storia della superpelle e dell’elefante…

Fino al 1976 per me l’elefante era semplicemente una grossa bestia. Ma quell’anno successe una cosa che cambiò la mia vita: assieme a tre amici costituimmo una società che realizza pavimenti e rivestimenti di pregio, incaricando l’architetto Paolo Riani di Firenze di occuparsi dell’immagine. Paolo Riani disse “…questa impresa lavorerà sulle superfici: quella più preziosa è la pelle, perciò la chiameremo Superskin…”, aggiungendo “…occorre una visualizzazione forte, grande, che trasmetta sicurezza, perciò la faremo rappresentare dall’elefante…”. E così, giocando con decori arcaici vietresi e una maschera di sua creazione, compose un marchio che nel tempo ha mantenuto una netta modernità e uno stile chiaro e fresco. Nel 2013 siamo stati tra i soci fondatori di Assoposa perché crediamo nell’importanza di un posatore responsabile e veramente capace. Oggi alla guida della società stanno subentrando i miei figli, Matteo e Gaia.

 

Qual è oggi il materiale “Superskin” che più di ogni altro contraddistingue l’azienda?

Di sicuro la ceramica, dato che è stato il materiale principe all’inizio della nostra attività.
Superskin è nata come esclusivista di tre marchi ceramici di produzione vietrese, con prodotti di aziende che avevano in qualche modo interpretato il design moderno, abbinando il colore e il calore mediterraneo. Per queste produzioni vietresi si è purtroppo perso l’interesse con l’avvento di piastrelle in grès dal carattere minimalista. Nel corso degli anni ci siamo mossi sempre e solo nell’ambito di pavimenti e rivestimenti, interni ed esterni, sempre attenti alle novità di rilievo di cui rendere partecipi i progettisti. Un altro materiale per noi molto importante è il parquet, quello vero, nelle due declinazioni, con finitura a olio e/o a vernice. Nutriamo un amore particolare per il parquet antico, ottenuto con legno di recupero.

Com’è cambiata Superskin rispetto agli anni settanta?

La mission di Superskin non è cambiata molto da allora: siamo e saremo sempre i “trovaroba” degli architetti. Anche mio figlio Matteo, che sta subentrando nella direzione della nostra società, intende mantenere questa formula pur cercando altre idee propositive. E mia figlia Gaia, antenna parafulmini di Superskin, si sta occupando di una parte dell’amministrazione e seguendo l’evoluzione dei social media.
Parlando di materiali, i prodotti che si sono avvicendati nel tempo sono figli delle varie epoche, e le tendenze sono mutate di volta in volta, talvolta su iniziativa dei vari produttori, altre volte su proposte avanzate da architetti e designer di fama. La ceramica smaltata ha ceduto il passo dapprima alla monocottura e poi al grès porcellanato. Abbiamo assistito con disagio a produzioni di grès a “imitazione legno” e stiamo ancora digerendo con difficoltà quella a “imitazione marmo”, ma si tratta di sensazioni da puristi, perché devo ammettere che la tecnologia di oggi consente di produrre imitazioni molto fedeli al vero.

 

I vostri principali clienti sono dunque i professionisti. Come avete impostato questo importante rapporto e com’è cambiato nel tempo? 

Li informiamo da sempre sulle novità che riteniamo interessanti e siamo a loro completa disposizione per campionature rese negli studi e a sopralluoghi in cantiere per le valutazioni sulla posa in opera. Inoltre li accompagniamo a visitare le produzioni direttamente in fabbrica. Oggi lo fanno anche altri nostri competitor, ma noi abbiamo iniziato quarant’anni fa… Si tratta di servizi che abbiamo sempre offerto, insieme alla puntualità e alla massima serietà, abituandoli a un rapporto che va oltre l’assistenza nel nostro show-room. I professionisti che ci conoscono accettano anche di buon grado di riceverci in studio, quando chiediamo loro la valutazione su qualche novità.  E ci fanno visita volentieri quando organizziamo qualche presentazione nel nostro show-room. Massima trasparenza, parole chiare e intesa sul lavoro, sono queste le cose che piacciono, oltre naturalmente alla nostra grande disponibilità, come già detto.

Com’è cambiato l’utente finale nel corso degli anni?

Per quanto riguarda la qualità del prodotto e la garanzia di un buon lavoro l’utilizzatore finale di oggi non chiede cose diverse da quello di ieri, ma è molto più attento al budget di spesa.

 

Il vostro show-room si trova nel centro di Milano. Una bella sfida sotto tanti punti di vista.

Per una quindicina d’anni il nostro show-room ha avuto sede in Corso Italia, e lì abbiamo imparato a “lucidare” l’immagine Superskin scegliendo con cura i produttori illuminati che intendevano avvalersi di un partner introdotto nell’ambiente degli architetti. Ambiente che allora era sottovalutato dai rivenditori, abituati a trattare prevalentemente con il privato o con le imprese.

Nel 1989 ci siamo trasferiti in via Marco d’Oggiono e ci siamo via via ingranditi fino a coprire una superficie espositiva di circa 600 metri quadrati. Consapevoli delle difficoltà di parcheggio, abbiamo stipulato una convenzione con un garage situato a cento metri di distanza per offrire ai nostri clienti la sosta gratuita.

Quali sono, secondo lei, le marce in più del prodotto ceramico Made in Italy?

Senza timore di scadere nell’ovvio, proprio il Made in Italy: la tecnologia moderna consente ormai a tutti di realizzare prodotti di alta qualità, ma resta distintiva la creatività e la fantasia italiana. Negli ultimi tempi molti produttori si sono avvalsi della collaborazione con designer che hanno competenze in vari campi, dalla moda al lusso, con risultati riscontrabili in tutto il mondo. E la maggior parte questi designer sono italiani.

 

Che cosa vorrebbe vedere nella sfera di cristallo per il futuro delle aziende ceramiche italiane?

Magari un cambio di rotta nella distribuzione, privilegiando i rivenditori seri che vogliono essere partner. Il momento attuale è di grande confusione: produttori che battono la piazza scavalcando i loro stessi rivenditori, rivenditori che si fanno la guerra tra di loro abbassando i prezzi a dei livelli che quasi non consentono la sopravvivenza. Sarebbe quindi un gran bene se le aziende produttrici operassero una selezione dei loro rivenditori, e alcune già lo hanno fatto.

 

Alcuni dei marchi presenti presso Superskin:

Appiani
Bardelli
Blustyle
Caesar
Casa dolce Casa / Casamood
Ce.Si.
Cedit
Cerasarda
Cotto d’Este
Decoratori Bassanesi
DSG Gigacer
Etruria Design
Fioranese
Florim
Francesco De Maio
Marazzi
Marca Corona
Mipa
Mirage
Pecchioli
Sicis
Tonalite
Vogue

Luglio 2019