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Educazione milanese | di Alessandra Coppa

Marco Brandolisio, Giovanni Da Pozzo, Massimo Scheurer e Michele Tadini fondano a Milano nel 1997 lo studio Arassociati, un nome che rimanda ad Aldo Rossi. Questi architetti si sono infatti formati con il celebre maestro a partire dal 1982 diventando nel corso degli anni i suoi più stretti collaboratori per progetti importanti come il Quartiere Schützenstraße a Berlino e l’Aeroporto di Milano Linate. Ancora oggi portano avanti questa ricerca ultradecennale che punta a riscrivere le caratteristiche tipologiche rilevanti della tradizione milanese guardando però al futuro. Infatti molti dei loro progetti sono testimoni di un’intensa attività progettuale e costruttiva all’interno del tessuto urbano milanese con interventi di scala e tipologia diversa – abitativa, ricettiva, fino alla quella urbana – che di frequente si caratterizzano per insediarsi in ambiti storici di grande pregio, andando a ricucire vuoti urbani rimasti irrisolti dal dopoguerra.

 

ARASSOCIATI partner

Cosa resta nei vostri progetti attuali del pensiero di Aldo Rossi?

Abbiamo lavorato assieme fino al 1997, anno della sua prematura scomparsa; pur appresa una lezione importante, abbiamo però portato avanti lo studio in modo autonomo. Alcune volte ci siamo posti in maniera anche critica e, di conseguenza, ci siamo allontanati dal linguaggio “rossiano”, abbiamo fatto scelte diverse. Del resto, lui stesso ci stimolava a percorrere una nostra strada in architettura. Certo il rapporto tra tipologia, morfologia e rapporto con la città e il paesaggio sono caratteri permanenti anche nel nostro pensiero.

La frequentazione poi con Aldo Rossi e anche Luca Meda è stata importante nelle questioni non solo architettoniche, ma che ci ha formato compiutamente nello sviluppo di un metodo di lavoro con cui affrontare il progetto, di un’etica di comportamento e rispetto delle persone con cui si lavora e con cui ci si confronta. Insomma, a fare questo mestiere, che si riflette nelle persone, con educazione e curiosità perseguendo una propria visione.

 

Qual è la vostra filosofia progettuale? Un carattere evidente mi sembra l’idea di continuità tra edificio e territorio/città. Un buon equilibrio tra “neorazionalimo” e considerazione del contesto, e nelle ristrutturazioni il rispetto delle preesistenze per un rinnovato decoro urbano; un linguaggio architettonico pacato e improntato alla continuità senza cadere nel mimetismo storicista.

Siamo convinti che all’interno della città sia necessario operare con approcci differenti, modulando l’intervento a seconda delle preesistenze.

Nel caso della città storica trattandosi di ambiti complessi, stratificati, con tempi di realizzazione spesso molto lunghi, crediamo che sia necessario intervenire veramente in punta di piedi. L’idea di lasciare un segno iconico non ha nessun senso, è invece necessario essere consci che si opera in tessuti molto delicati, dove ci sono presenze di grande importanza e lo spirito della città è più radicato.

Nel caso della città consolidata e delle nuove periferie vince invece il rapporto con il paesaggio e i criteri innovativi della nuova città metropolitana legata a un territorio non privo di storia, ma in cui anche il linguaggio può liberarsi e contaminarsi di nuove relazioni: pensiamo all’influenza del verde nel paesaggio.

Partendo da queste considerazioni noi ci concentriamo molto, sull’impianto tipologico, sulla ritmica delle facciate, sulla relazione tra spazi interni ed esterni, perché i nostri edifici non si mimetizzino nel contesto ma siano comunque percepiti come parte del tessuto urbano in evoluzione.

 

ARASSOCIATI Habitaria Corso Garibaldi 95 Milano
ARASSOCIATI Habitaria Corso Garibaldi 95 Milano
ARASSOCIATI Habitaria Corso Garibaldi 95 Milano
Hotel VIU Milano ARASSOCIATI
Hotel VIU Milano ARASSOCIATI
Hotel VIU Milano ARASSOCIATI
Padiglione Azerbaijan Expo 2015 ARASSOCIATI
Padiglione Azerbaijan Expo 2015 ARASSOCIATI
Porta Nuova Centro Milano ARASSOCIATI
Porta Nuova Centro Milano ARASSOCIATI
Porta Nuova Centro Milano ARASSOCIATI
Porta Nuova Centro Milano ARASSOCIATI
Habitaria - Corso Garibaldi 95, Milano
Habitaria - Corso Garibaldi 95, Milano
Habitaria - Corso Garibaldi 95, Milano
Hotel VIU, Milano
Hotel VIU, Milano
Hotel VIU, Milano
Padiglione Azerbaijan, Expo 2015, Milano
Padiglione Azerbaijan, Expo 2015, Milano
Residenziale Porta Nuova Centro, Milano
Residenziale Porta Nuova Centro, Milano
Residenziale Porta Nuova Centro, Milano
Residenziale Porta Nuova Centro, Milano
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La monografia pubblicata da Forma a cura di Anna Mainoli illustra la vostra intensa attività progettuale e costruttiva operata negli ultimi venti anni a Milano con interventi di scala e tipologia diversa. A questi progetti collocati nel cuore storico della città fanno da contraltare gli interventi nelle nuove aree di quella Milano che si sta trasformando in una metropoli policentrica. Quali sono gli interventi più significativi? Molto bello per esempio è stato il restyling della Casa degli Artisti, il progetto dell’albergo Starhotels Rosa Grand in piazza Fontana fortemente legato alla storia e alle trasformazioni della città dove avete effettuato un importante intervento di ricucitura e il nuovo Hotel Viu Milan, perno delle nuove trasformazioni urbane del quartiere di Porta Volta.

La nostra, si diceva, è un’educazione milanese, il rapporto con il moderno e il razionalismo milanese è qualcosa che ci appartiene e ci interessa anche per le risposte che i suoi maestri del “novecento” hanno dato creando quasi uno stile.

E’ proprio la variabilità e varietà delle soluzioni che più influenza la nostra architettura. Lavoriamo guardando a questi archetipi del moderno adeguandoli alle esigenze del contemporaneo e diversificando le soluzioni; quindi, più che il linguaggio dell’architetto, prendiamo a modello gli edifici e la loro capacità di interagire con il paesaggio e il tessuto storico. Un processo quindi di reinterpretazione e di innovazione dando respiro all’ideazione del nuovo.

In tal senso, oltre a quelli da lei nominati, sono significativi i recenti interventi realizzati quali il complesso residenziale di Porta Nuova Centro, gli interventi di Corso Garibaldi 123 e di Habitaria al 95 e quelli in costruzione di via Mangone, via Adamello 10, via dei Canzi e Bosco Navigli.

 

Porta Nuova Centro Milano Porta Nuova Centro Milano

Complesso residenziale di Porta Nuova Centro, Milano.

 

Avete realizzato diversi progetti in Azerbaijan: l’HeydarAliyev Museum, il Padiglione per l’Expo 2015 e il Khojaly Memorial. Come è avvenuto il contatto con questo Paese? Come si adegua all’identità nazionale la morfologia di queste architetture? Inoltre il padiglione dell’EXPO ha costituito un significativo momento di riflessione sui temi della sostenibilità e del riutilizzo delle strutture temporanee.

I progetti realizzati e sviluppati in Azerbaijan sono nati dalla partecipazione a una serie di concorsi e dalla collaborazione con lo Studio SimmetricoNetwork.

Il progetto del Padiglione dell’Azerbaijan è stato una opportunità che ci ha coinvolto tantissimo in termini di ricerca e nell’affrontare i temi proposti da Expo Milano con grande partecipazione e quasi con idealismo: sostenibilità, forme nuove, temporaneità, multimedialità.

Abbiamo dato forma a un edificio molto particolare che rappresentava la grande biodiversità del paese in un percorso didattico oltre che espositivo e con aspetti costruttivi assolutamente innovativi e riutilizzabili.

Allo stesso tempo il tutto è stato anche una sorta di grande illusione che si è perduta nel dopo Expo constatando che, al di là dell’evento mediatico, nel paese di origine c’era poca volontà di perseguire eticamente questa esperienza.

 

Cosa pensate delle potenzialità espressive del materiale ceramico nell’architettura? Utilizzate la ceramica nei vostri progetti?

La ceramica è un materiale molto duttile, ecologico e durevole nel tempo. Fa parte della storia dell’architettura, non solo della decorazione ed è una valida alternativa alla costruzione lapidea.

Ne apprezziamo le caratteristiche e la utilizziamo moltissimo sia negli interni che per la composizione dei rivestimenti di facciata. Grazie all’utilizzo dei pannelli in grandi formati e alla possibilità di usare molte texture cromatiche diverse, oltre alle forme estruse, permette una grande creatività ed una non trascurabile facilità costruttiva.


BIOGRAFIA

Lo studio Arassociati è stato costituito nel 1997 da Marco Brandolisio, Giovanni da Pozzo, Massimo Scheurer e Michele Tadini. Lo studio nel 2004 ha ricevuto il Premio Internazionale di Architettura Teatrale per la ricostruzione della Fenice di Venezia. L’attività dello studio è stata testimoniata anche nella partecipazione a mostre, convegni e concorsi internazionali. Tra le principali realizzazioni: il recupero dell’ex-Philips Site di Louven, l’albergo StarHotel Rosa Grand in piazza Fontana a Milano, il Campus Tiscali di Cagliari Sa Illetta, il recupero dei Chiostri del Carmine di Brescia a biblioteca universitaria, l’area Muller-Martini a Zurigo, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna MAMbo, la ristrutturazione ed ampliamento del TNP a Villeurbanne ed il Museo Heydar Aliyev a Baku. Lo studio ha realizzato il padiglione dell’Azerbaijan ad Expo-Milano 2015 ed ultimato la ristrutturazione ed il nuovo interior design dell’Hotel ME Il Duca by Melià a Milano. Da ricordare a Milano anche il restyling della Casa degli Artisti di Brera e l’Hotel VIU nel comparto di Porta Nuova. Dal 2016 è in corso di costruzione un importante intervento residenziale ed alberghiero a Canouan nei Caraibi (Granadine). Arassociati ha vinto nel 2018 in partnership con Stefano Boeri Architetti e AG&P il concorso per l’intervento residenziale “Corte verde” sull’area San Cristoforo a Milano ora sviluppato con il progetto “Milano 5.0”. Lo studio nel 2019 viene incaricato per il progetto del Meysari Hotel e Spa Complex in Azerbaijan. Più recentemente lo studio è impegnato nella realizzazione di vari nuovi interventi residenziali a Milano.

 

Novembre 2022