Dalla fornitura alla corretta manutenzione della ceramica | di Livio Salvadori

Quando si deve procedere a un qualsiasi intervento di piastrellatura, al momento di effettuare l’ordinativo del materiale ceramico sarà necessario avere già precisato una serie di questioni apparentemente banali, ma di fondamentale importanza. Innanzitutto, bisognerà avere calcolato l’estensione esatta delle superfici da piastrellare (pavimenti e rivestimenti) e avere elaborato un progetto accurato, che tenga conto della tecnica e del disegno di posa, nonché delle relative fughe. In secondo luogo, occorrerà considerare gli scarti dovuti a lavorazioni varie, fori e tagli, per soddisfare specifiche esigenze di progetto, diverse caratteristiche dell’ambiente e tecnica di messa in opera da adottare (la posa in diagonale, per esempio, comporta uno scarto maggiore rispetto a quella in parallelo); senza dimenticare che è sempre buona norma conservare, a fine lavoro, alcune piastrelle di riserva, per eventuali riparazioni, per cui  converrà ordinare un quantitativo superiore mediamente del 10% rispetto all’estensione della superficie interessata.

L’ordinativo va valutato con cura, poiché, nel caso di un ordine successivo, non è detto che il prodotto disponibile sia perfettamente omogeneo con quello fino a quel momento utilizzato.

Ricevuta la merce sarà opportuno effettuare un controllo per verificare l’esattezza dei dati principali (produttore, denominazione a catalogo, formato, colore) e la corrispondenza della classe di scelta: per la 1a scelta, in particolare, è utile ricordare che la normativa di riferimento, riguardo i difetti di qualità della superficie, non ammette più di 5 piastrelle difettose ogni cento.

Due ulteriori parametri molto importanti sono il tono, che esprime la tonalità cromatica che caratterizza ogni specifico lotto di piastrelle, e il calibro, che identifica l’esatta dimensione di fabbricazione. Entrambi questi valori devono essere omogenei per tutta la fornitura, in quanto eventuali differenze potrebbero pregiudicare il risultato finale dell’installazione, perché piastrelle dello stesso tipo ma di tono o calibro diversi, devono essere considerate come prodotti diversi, e quindi non idonei per il rivestimento della medesima superficie.

Se tuttavia l’estensione del lavoro da eseguire consente l’impiego di lotti diversi per tono o calibro, questi dovranno essere sistemati e conservati in cantiere in luoghi separati, per evitare confusioni.

Effettuati questi controlli, si può procedere con l’impostazione e organizzazione del cantiere di posa e con la messa in opera delle piastrelle. Analizzate e preparate adeguatamente le superfici da rivestire, il posatore può verificare con cura le misure, gli squadri, la verticalità delle pareti, l’omogeneità dei piani pavimentali e le eventuali pendenze, predisponendo i provvedimenti necessari. Per ottimizzare il piano di posa, poi, bisogna scegliere i riferimenti opportuni in modo da garantire lo sviluppo più armonioso della piastrellatura e prevenire effetti di disturbo, come ad esempio, la presenza di piastrelle tagliate o non ben raccordate nelle posizioni più visibili. Preparata la malta o gli adesivi, si procede all’applicazione delle piastrelle e, dopo un tempo sufficiente (che può variare da qualche ora a qualche giorno, in funzione del tipo di installazione e di prodotti utilizzati) al riempimento delle fughe e alla pulizia finale della superficie.

Una volta posata, la superficie piastrellata viene presa in carico da chi la gestisce, e la sua durata dipenderà anche da come viene usata e tenuta. Quindi anche l’utente finale ha un ruolo importante. Affinché il rivestimento ceramico possa mantenere inalterate nel tempo le proprie qualità tecniche ed estetiche, saranno pertanto necessarie alcune semplici precauzioni, dettate dal buon senso, oltre che dalla conoscenza delle caratteristiche dei materiali.

A questo proposito, segnaliamo alcuni suggerimenti utili per una corretta manutenzione.

La superficie piastrellata è costituita dalle piastrelle e dalle fughe, per cui bisogna aver cura di entrambe.

Per la pulizia, usare detergenti adatti, quali quelli specifici reperibili in commercio, evitando quelli acidi molto forti e aggressivi; limitare decisamente l’uso di mezzi fortemente abrasivi (come la paglietta di metallo), soprattutto nel caso di piastrelle con superficie lucida, maggiormente esposte a effetti visibili di scalfitture, graffi, opacizzazioni. Considerare, inoltre, che certi tipi di sporco (polvere, sabbia) aumentano l’effetto abrasivo del traffico pedonale, per cui è importante mantenere il pavimento il più pulito possibile, e prevenire la presenza di questo sporco, trasportato dall’esterno, predisponendo un adeguato zerbino all’ingresso.

Ricordare, infine, di proteggere opportunamente i pavimenti durante l’esecuzione di lavori all’interno degli ambienti piastrellati ed evitare, per quanto possibile, la caduta di oggetti pesanti.

 

Aprile 2019