Nelle atmosfere del nord

Kópavogur è una cittadina di 35.000 abitanti (la seconda del Paese per popolazione) alla periferia di Reykjavik, la capitale dell’Islanda. Si raccoglie intorno a una grande chiesa costruita sulla collina fra il 1958 e 1962 su progetti degli architetti Hörður Bjarnason e Ragnar Emilsson e illuminata suggestivamente da un lighting design de iGuzzini. Qui, in una piccola valle, è sorto di recente il quartiere Lundur – il cui nome in islandese significa “boschetto” – al posto di una vecchia fattoria chiamata, appunto, “Lundur Bæ”.
In questo moderno complesso residenziale che mixa vari stili architettonici e molte taglie dimensionali, l’interior designer Rut Káradóttir ha creato l’architettura interna di molti appartamenti adeguando le proprie convinzioni progettuali ai desideri dei committenti. In particolare ha dedicato molta attenzione alla dimora a due piani qui illustrata. Spiega la professionista, che si è laureata nel 1993 allo IED-Istituto Europeo di Design di Roma lavorando poi, per qualche tempo, nello studio di architettura Iezzi & Iezzi e quindi, nel 1997, avviando un proprio studio a Reykjavik: “Ad assegnarmi questo lavoro è stata una giovane coppia con dei bambini piccoli. Mi hanno concesso molta flessibilità e libertà nella progettazione, ma, nel contempo, si sono preoccupati che la casa fosse pratica e facile da vivere. Mi hanno inoltre chiesto un décor capace di trasmettere calore e senso dell’accoglienza e che esprima stile e atmosfere senza tempo”.
L’appartamento si sviluppa su due piani. Al livello terra si trova la zona giorno con il soggiorno, la cucina su misura, la zona pranzo e un bagno. Al piano superiore sono distribuiti gli spazi più privati con la camera padronale e due stanze da letto per i figli della coppia, una grande salle de bains, la lavanderia e una sala famiglia con un mega schermo tv a fare da focus prospettico e sociale dell’ambiente.
Chiediamo: con quali criteri tecnici, architettonici ed estetici ha impostato il progetto? “In tutti i miei lavori”, osserva Rut Káradóttir , “il mio obiettivo è quello di creare un interior disciplinato con una studiata gerarchia per mobili, complementi e spaziature e anche colori al fine di ottenere un aspetto complessivo classico e senza tempo. Allo stesso modo, questo approccio offre ai proprietari la possibilità di cambiare l’atmosfera e la fisionomia della casa senza troppo lavoro”.
Anche l’acustica e l’illuminazione sono fattori importanti nel processo progettuale di Rut, poiché essi svolgono un ruolo rilevante nel dar vita a un paesaggio domestico tranquillo, a misura di famiglia. E lo stesso vale per la scelta dei materiali che per l’architetto è basilare. Dice: “In questo caso, trattandosi dell’abitazione di una famiglia con bambini piccoli, con il mio studio abbiamo voluto utilizzare per i pavimenti materiali pratici, ma non banali, di qualità eccellente, di grande eleganza e graficamente molto ricchi. In base a queste considerazioni le piastrelle della collezione I Cocci di Fioranese, nella finitura Cenere, ci sono sembrate la scelta perfetta, tant’è che le abbiamo impiegate per tutti i pavimenti dell’appartamento. Del resto il loro colore si abbina armoniosamente con gli altri materiali, per esempio il noce degli armadi fissi e le tinte ‘terrose’ delle pareti, tinte che fanno capo a una linea di vernici che ho progettato per un’azienda di colori islandese chiamandola ‘Roma’ in omaggio alla meravigliosa città dove ho studiato e vissuto per molti anni”.