Progetti
L’arte di vivere bene
Maria Giulia Zunino
Alex Filz, Andrea Dal Negro
noa* network of architecture
Multibrand
Fliesenservice
2021
Racchiuso tra mura alte 7 metri, il “Monastero Arx Vivendi” è composto da due corpi affacciati sul giardino: seicentesco l’uno, trasparente e contemporaneo l’altro; destinato alle funzioni alberghiere (3800 mq) il primo, riservato al wellness (500 mq) il secondo.
Siamo sul lago di Garda, ad Arco, nel nuovo albergo che già nel nome riunisce la memoria della funzione originale dell’edificio, del luogo dove sorge e di quella ars vivendi che i proprietari propongono ai loro ospiti.
Il progetto è firmato da noa*, il giovane team di architetti fondato da Lukas Rungger e Stefan Rier, che aggiunge un nuovo capitolo alla sua “collezione” di edifici per l’accoglienza, connotati dalla sapienza di mettersi in ascolto del genius loci per poterlo meglio trasmettere.
“Per la prima volta siamo intervenuti su un edificio storico vincolato”, racconta Francesco Padovan, “ma, nella stretta relazione instaurata con la Soprintendenza, ciò che sembrava un limite si è trasformato nell’opportunità di uno sguardo diverso. Nella ristrutturazione ci hanno guidato la forza monumentale e la dimensione spirituale dell’esistente. La sua rigorosa grandiosità spaziale gli dà un carattere fuori dal tempo. È sorprendente come ogni piano avesse una conformazione diversa: concentrica al piano terra; incentrata sull’imponente corridoio lungo 50 metri, scanditi dalle travi del soffitto, al primo piano; definita dalle capriate, nel sottotetto. L’abbiamo rispettata”.
Al piano terra gli spazi comuni si concentrano nella scenografica area centrale con volte a crociera, all’interno del corridoio ad anello con l’antico pavimento in cotto; al primo piano, ai lati del corridoio le celle accorpate a 2 a 2 formano le camere; nel sottotetto il corridoio e le stanze (in totale 40 + 3 suite) prendono luce dal nuovo lucernario a tutta lunghezza. I colori bianco, grigio e nero, gli arredi su disegno e i materiali dialogano con la storia. Ai piani superiori, il carattere della pietra e l’elegante funzionalità del gres porcellanato, introdotti negli spazi di collegamento dalle lastre “Stoneone” di Marca Corona, si rafforza nei bagni nella matericità del Ceppo di Gré della collezione “Mystone” di Marazzi.
Nel progetto della nuova area wellness, le cromie diventano più calde; il rovere convive con il gres della collezione “Sensi of Casa dolce casa” disegnata da Matteo Thun & Partners per Florim che si rifà alla granulosità della terra; tra gli arredi – tutti su disegno – compare il lettino/altalena: l’atmosfera gioiosa accompagna il prendersi cura di sé.
“Qui il riferimento è il territorio. I sette volumi innescati sul muro in pietra bianca, ideale continuazione della pilastrata che regge l’ex canale d’irrigazione, echeggiano la semplicità delle limonaie del contesto rurale”, ricorda l’architetto Padovan. Il loro alternarsi con le corti verdi genera un dinamico gioco di pieni/vuoti e avanzamenti/arretramenti, una scacchiera che innesca il disegno del giardino, con la piscina centrale, ricco di palme, ulivi e cipressi tipici del lago di Garda.
Marazzi Mystone Ceppo di Gré, Marca Corona Stoneone, Sensi of Casa Dolce Casa
grès porcellanato
vari
Edificio storico:
Marazzi, Ceppo di Gre, 60x60 (pavimenti, rivestimenti, piani lavabo)
Marazzi, Ceppo di Gre, 30x60 (docce)
Marca Corona, Stoneone Gray, 60x60 (spazi di collegamento)
Area Wellness:
Florim, Sensi of Casa Dolce Casa, 80x80, white fossil
Florim, Sensi of Casa Dolce Casa, 80x80, brown fossil (piscina e base hammam)