Progetti
La nuova casa milanese per l’automazione di eccellenza
Antonia Solari
Vanni Borghi
Maurizio De Paoli
FLORIM
2019
Il braccio italiano del giapponese Fanuc – gruppo societario specializzato nell’automazione, nella robotica e nel settore del computer numerical control – ha da poco inaugurato una nuova sede nel milanese, il cui progetto è stato seguito nella definizione architettonica e ingegneristica da Tekne, mentre l’architetto Maurizio De Paoli ha assunto il ruolo di project manager seguendo, nello specifico, la direzione artistica generale e l’interior design, spaziando dagli studi per il layout planimetrico fino alle scelte legate all’architettura di interni e all’arredo.
«La sede doveva sin dal principio ospitare una serie molto articolata e differenziata di funzioni con requisiti molto specifici: dal magazzino allo showroom, dagli uffici ai laboratori tecnici, dall’area training alla mensa, dall’auditorium all’area meeting. Lo studio si è quindi principalmente concentrato sulla coerente distribuzione delle funzioni e sulle interrelazioni tra di esse, cercando di ottimizzare gli spazi e soprattutto i percorsi. L’architettura che ne è conseguita, intesa come un insieme di corpi di fabbrica diversi, seppur legati da un’unica immagine e da un linguaggio coerente, rispecchia e in qualche modo enfatizza questa pluralità funzionale», racconta Maurizio De Paoli.
La composizione degli spazi ha privilegiato i concetti di flessibilità e dinamicità, con la volontà di razionalizzare i percorsi e ottimizzare le funzioni. «Questi presupposti hanno orientato fortemente alcune scelte architettoniche: per esempio negli uffici si è optato per una soluzione open space, in cui sono state concentrate tutte le funzioni comuni e di servizio, lasciando ampi spazi aperti che, se da un lato assecondano la struttura aziendale ed i rapporti relazionali interni, dall’altro garantiscono una forte flessibilità e capacità di adattamento e trasformazione nel tempo, senza necessità di interventi strutturali o impiantistici».
Oltre al raggiungimento della necessaria flessibilità degli spazi, vi è stato un altro principio trainante per la definizione del progetto e fortemente voluto dalla committenza: aspirare ad una architettura sostenibile ed ecologica, tanto da ottenere la certificazione LEED Gold.
In questo contesto hanno avuto un ruolo di primo piano i materiali e nello specifico i rivestimenti, scelti tanto per le loro caratteristiche di sostenibilità, quanto per la loro capacità di rappresentare l’identità aziendale di Fanuc, legata a doppio filo al concetto di innovazione. «Il grès porcellanato rispecchia ed asseconda i principi fondativi del prodotto Fanuc: elevate prestazioni, alta affidabilità, flessibilità di impiego», conferma Maurizio de Paoli che continua: «Con riguardo ai medesimi requisiti, l’ampia gamma di formati, finiture superficiali, texture e sfumature cromatiche è risultata particolarmente idonea nell’intento di voler caratterizzare, pur nella coerenza ed unicità materica, le diverse aree e le rispettive funzioni; al tempo stesso garantendo quella facilità manutentiva e di gestione che è requisito indispensabile in un complesso industriale». Ed è così che per i pavimenti sopraelevati che rivestono l’area della hall, degli uffici e delle sale per le riunioni è stato posato un gres effetto cemento di Floor Gres; per il rivestimento dei pavimenti e delle pareti della mensa il progettista ha selezionato piastrelle di grande formato (fino a 120×280 cm) nel colore neutro Cloud di Casa dolce Casa e, per differenziare ulteriormente, i servizi ospitano la serie Rawtech di Floor Gres. In linea con il tema ceramico, anche i tavoli per le riunioni e il banco reception, in cui il piano è in gres Florimstone nero. Conclude l’architetto De Paoli: «I diversi materiali di rivestimento sono stati adottati anche come elemento di riconoscibilità funzionale, assecondando e caratterizzando le diverse aree di attività interne all’edificio e per questo risultando strumentali anche in rapporto ai percorsi ed all’orientamento».
Floor Gres, Rawtech/
grès porcellanato
60x60 - 80x180 cm
raw-white, raw-dust
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): 0,08%
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): UH - UHA
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): 140 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 50 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): Cl. A+B
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
LEED
ISO 14001