Classicità rivisitata in chiave moderna

La caffetteria è indiscutibilmente uno dei simboli dell’Italia, associato al piacere di concedersi una pausa come momento di fuga dallo stress quotidiano. Fu alla fine degli anni ’50, quelli del boom economico, che molte persone, proprio in conseguenza dei ritmi di vita sempre più frenetici, presero l’abitudine di cominciare la giornata con un caffè veloce o un cappuccino al bar. Nel corso dei decenni successivi a questo rituale si sono aggiunte le irrinunciabili pause nel corso della giornata e gli aperitivi del tardo pomeriggio, che hanno trasformato il bar nel locale pubblico più frequentato. Con dati che parlano di oltre quindici milioni di italiani che vi entrano almeno una volta al giorno, il bar, nelle sue diverse versioni di caffetteria, American, Wine o Lounge bar, è diventato oggi anche uno dei principali luoghi d’incontro e di aggregazione. Si può dire che la sua storia ha di fatto seguito le evoluzioni della società italiana, cogliendone le trasformazioni nei ritmi di vita e nei paradigmi sociali. In questo fedele specchio di stili di vita e attitudini al consumo, le discipline dell’architettura e del design d’interni affrontano oggi la progettazione degli spazi destinati ad accogliere questo interessante laboratorio di fenomeni di costume con l’obiettivo di creare ambienti distintivi e caratterizzanti, capaci di rendere quella del bar un’esperienza seducente e memorabile. Gli ambienti, curati nel dettaglio e spesso frutto di sperimentazioni materiche, cromatiche, illuminotecniche e compositive, devono saper donare il piacere di condividere momenti piacevoli e rilassanti a un sempre più ampio ed eterogeneo target di consumatori. Un recente virtuoso esempio di questo linguaggio progettuale, fatto di atmosfere calde e accoglienti abbinate a un attento studio funzionale e distributivo, viene fornito dal nuovo bar Caffetteria Ciara di Roma, situato nelle immediate vicinanze di Via Tiburtina. Frutto di un processo creativo degli architetti Raffaele Generotti e Maria Laura Micara dello studio GM Architettura, in cui l’intrecciarsi di innovazione e conoscenze tecniche si è tradotto in raffinatezza e praticità, il bar presenta un’accurata combinazione di geometrie, materiali e tonalità. Partendo dall’assunto che i colori sono in grado di suscitare sentimenti ed emozioni, i progettisti hanno optato per un accostamento cromatico giocato sulle calde nuance del caffè e della cioccolata, capaci di richiamare sensazioni di tranquillità e comfort, e del bianco panna, che evoca calma, rigore e pulizia. A definire un’estetica senza tempo, in grado di soddisfare la sfera emotiva della più ampia tipologia di clienti, ha contribuito in modo particolare la pavimentazione, una ben riuscita combinazione di design contemporaneo, grazie al rigoroso pattern geometrico, e sapore tradizionale, affidata alla scelta del materiale. Per realizzare la pavimentazione a maglia rettangolare che ricopre come un elegante tappeto l’intera superficie del bar, gli architetti hanno utilizzato lastre in gres porcellanato della collezione Venezia, con finitura Lux, nei colori Tortora e Nero, prodotte da CIR Manifatture Ceramiche, che, oltre a soddisfare i requisiti di funzionalità e sicurezza richiesti da un locale pubblico quali resistenza alla scivolosità, alle macchie e all’usura, “riprendono la graniglia del battuto veneziano di fine ‘800, consentendo un richiamo ai sapori dei caffè storici per una raffinata estetica classica rivisitata in chiave moderna e adattata ai gusti della contemporaneità”.