Cent’anni di legge

La scommessa dello studio legale Kaye Scholer era iniziare il secondo secolo di vita in una nuova sede. E così è stato. Fondato nel 1917 a New York, da Benjamin Kaye and Jacob Scholer, lo studio è una delle società più note al mondo nell’ambito delle consulenze legali, dispone di 9 sedi in Nord America, Asia ed Europa, uno staff di quasi 500 avvocati e nel 2015 ha fatturato 370 milioni di dollari. Così dopo 57 anni trascorsi in 425 Park Avenue l’anno scorso Kaye Scholer si è trasferito al 250 West 55th Street, in un edificio nuovo di fiamma che controbilancia le storiche radici dello studio e lo proietta nel futuro.
Progettato da Skidmore, Owings and Merrill (SOM), l’edificio è una torre vetrata di 38 piani, costruita in modo da ottenere la certificazione LEED Gold ed offrire una serie di vantaggi energetici con sistemi di controllo integrati per illuminazione, acqua e ventilazione.
Il nuovo quartier generale di Kaye Scholer è distribuito su 13 piani per un totale di circa 24.000 mq di superficie utile. Il progetto di interni è stato affidato allo studio di architettura Gensler, che con 5.000 dipendenti sparsi in varie sedi è a sua volta uno dei più grandi del mondo ed ha da poco ultimato la Shanghai Tower, il secondo più alto grattacielo del pianeta.
L’obiettivo del progetto era quello di creare uno spazio di grande vivibilità, in grado di favorire le connessioni, la creatività e il benessere psico fisico degli avvocati e dello staff.
Dal punto di vista metodologico l’altra grande sfida è stata quella di ridurre i costi dovuti allo spazio fisico occupato da un’enorme libreria che con decine di migliaia di vetusti tomi di leggi e procedure era il sogno di tutti i registi desiderosi di filmare un ambiente di avvocati, giudici, investigatori! Grazie alle nuove tecnologie l’insostituibile mole di informazioni è stata digitalizzata e trasferita su e.book a cui ogni membro del team può accedere sempre e ovunque si trovi.
Il segno più evidente del benessere auspicato è dato dalle ampie vetrate che arrivano al soffitto, lasciando così penetrare la luce in profondità negli interni, a loro volta suddivisi con partiture vitree a generare un effetto di trasparenza e luminosità, fenomeno questo che in un quartiere di grattacieli non è così scontato. L’ambiente amichevole e collaborativo è sottolineato dagli spazi aperti della reception, da quello che oggi si chiama ‘barception’, ovvero uno spazio che è sia accoglienza sia caffetteria, dal ristorante aziendale con le sue isole di cibo di qualità e infine dalle tre terrazze a disposizione del team, degli amici e dei familiari.
Negli spazi comuni e nei collegamenti verticali spiccano le balaustre di vetro e l’effetto luminoso e sereno è accentuato anche dalle superfici in gres porcellanato Atlas Concorde usato nella reception, nelle lobbies degli ascensori, nella sala conferenze e nella caffetteria. L’effetto marmo dei pavimenti ceramici dialoga con gli arredi contemporanei, dal design pulito, sobrio ma al tempo stesso colorato e accogliente.