Solo Arte

Due piani completamente ristrutturati in uno storico palazzo accolgono lo spazio espositivo, il magazzino, il caveau e i due uffici della nuova sede della Galleria Mucciaccia; situata nel cuore della Capitale, in piazza Fontanella Borghese in Campo Marzio, rione di storica e suggestiva memoria, la nuova galleria si propone come una grande agora, un luogo di incontro tra artisti, collezionisti, esperti e amanti dell’arte. “Per sette anni – dice il dinamicissimo e giovane gallerista Massimiliano Mucciaccia – sono stato all’Ara Coeli, in un posto splendido, ma con poca visibilità. Ora ho scelto un luogo nel cuore della ‘passeggiata romana’, cercando di offrire uno spazio attrattivo, funzionale e accogliente, dove chiunque passi si senta invitato ad entrare”. Lo spazio bianco e ospitale, veramente grandioso, con dieci ampie vetrine e 400 mq di esposizione, è stato inaugurato nel 2014 con una mostra di Georges Mathieu, il fondatore del movimento dell’Abstraction Lyrique, e continua una eccellente attività di proposta, coordinata con il lavoro che Mucciaccia svolge anche nelle gallerie di Cortina e Singapore: “Una vetrina, la prima, un centro di propulsione la seconda, tutte imprese faticose, ma che ripagano e danno maggiore entusiasmo”.
Il brand identity della Galleria è caratterizzato da un duplice impegno: la valorizzazione dei maestri dell’arte contemporanea – Agostino Bonalumi, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Afro, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Achille Perilli, Robert Rauschenberg, Mimmo Rotella, Jacques Villeglé, George Mathieu, solo per citarne alcuni – e la scoperta di giovani artisti contemporanei che si affacciano sul mercato globale.
Lo studio romano Riviello Architetti Associati, ha accolto e interpretato felicemente l’esigenza di creare un ambiente luminoso nel quale l’arte potesse vivere e respirare, un luogo che valorizzasse nel migliore dei modi opere nate in epoche diverse. “Le superfici rigorose delle tele estroflesse di Bonalumi e Castellani – ci spiegano i progettisti – devono poter convivere e avvicendarsi con i sacchi di Burri, gli arazzi di Boetti, con le piazze di de Chirico e le stoccate di pittura di Boccioni, ma anche con le sculture di chewingum di Maurizio Savini, con le sculture di marmo statuario di Claudio Capotondi, con i pixel di Cristiano Pintaldi … Per questo l’illuminazione delle sale, la scelta dei materiali e dei colori non potevano essere invadenti. Oltretutto, essendo la galleria un luogo aperto al pubblico per tutto il giorno, il pavimento doveva essere molto performativo dal punto di vista della resistenza al passaggio. La scelta del materiale ceramico – il gres porcellanato body-color Oliva della serie Blend di Fioranese, in formato 60X60 – che riveste senza soluzione di continuità il piano pavimentale in una raffinata tonalità di grigio con effetto cemento, presentava sia le necessarie qualità di resistenza che i risultati di eleganza richiesti, dando un prezioso contributo alla creazione di uno spazio che ha riscosso un immediato successo di pubblico.”