La conchiglia cullata
dalle onde

Una sorprendente onda di vetro e pietra dietro alla quale s’intravede una grande sfera iridescente si taglia contro il cielo di Arras, città del nord della Francia dove si vive bene tra importanti segni del passato medievale legato alla produzione degli arazzi (che a lei devono il nome) e tante attrazioni contemporanee.
È la facciata del nuovo Aquarena, progettato da Alain Sarfati come nuova porta urbana e polo di riferimento per il territorio, lungo il viale che collega al giardino del Museo della Natura nei pressi della Citadelle, inserita nel Patrimonio dell’Unesco. Suggerisce il sogno di una madreperla che, assorbita dal ritmo del mare, rilascia il suo tesoro, la perla; è un sogno che allontana dal quotidiano per introdurre in un luogo dove rinascere nel corpo e nello spirito.
Già ben visibile quando si raggiunge Arras dal ponte sul fiume Scarpe, Aquarena è ben più di una enorme piscina pubblica super attrezzata. È un centro acquatico interpretato in chiave ludico-onirica: giocare nell’acqua, giocare con l’acqua, vivere la gioia dell’acqua sono i principi del complesso che, nei suoi 4800 mq organizzati secondo un percorso scenografico e metaforico fatto di forme, materiali, luce e musica, comprende la zona per gli sportivi e il gioco dei bambini, lo spazio attrezzato per il fitness, la spa.
Attraverso le grandi vetrate, dall’esterno l’onda si infiltra per formare i soffitti della grande zona con la piscina a sei corsie, le vasche con disegno e profondità differenti, il bacino per bambini con lo scivolo tortuoso e l’area giochi popolata da mostri benevoli. E poi si trasforma all’interno della “perla” in una cupola dorata, una sorta di fiore fiabesco che protegge la vasca per il relax.
La luce naturale e le sfumature di quella artificiale danno − prima all’onda mutevole nelle sue increspature poi alla copertura della zona più intima della “perla” − lucentezze variabili e bagliori che si riflettono sull’acqua e sul pavimento, che le ceramiche di Casalgrande Padana trasformano in elemento fondamentale del linguaggio architettonico.
Materico, minerale come una conchiglia bivalve o una roccia, l’intero pavimento è realizzato con le piastrelle “Marte” della Linea Granitogres, evoluzione del grès porcellanato pienamente vetrificato. Scelte nel colore Nero Acapuclo − non omogeneo, ma screziato e vibrante − e posate secondo disegni diversi, enfatizzano le caratteristiche spaziali e moltiplicano i riflessi luminosi.
La scelta di Sarfati è stata concettuale oltre che legata alle particolari caratteristiche tecnico-prestazionali (resistenza, facilità di manutenzione, impermeabilità ecc) dei prodotti di Casalgrande Padana che dal 1960 ricerca e sviluppa la qualità totale e l’eco-compatibilità sia per il progetto produttivo sia per la politica ambientale. Per l’architetto − da più di quarant’anni radicato nel mondo francese (e internazione) dove ha raggiunto i massimi riconoscimenti come progettista (oggi con il suo studio Sarea), professore e consulente pubblico − l’azienda italiana leader del settore ceramico si distingue anche per la capacità di rispondere con consapevolezza alle esigenze progettuali.
Lo confermano anche i suoi prodotti specifici scelti per le piscine: “Elementi” della linea Padanagres nella tonalità Mare e “Landscape” della linea Padanaplus nella raffinata colorazione Tundra. Sono entrambe collezioni di piastrelle in grès porcellanato completamente vetrificato con un livello infinitesimo di assorbimento d’acqua. La prima linea non è smaltata, è colorata in massa e la sua rugosità, ottenuta direttamente con la materia stessa, garantisce la durata dei coefficienti antiscivolo. Nella seconda, smaltata, la miscelazione degli smalti con sabbia di corindone fine permette di offrire superfici lisce dagli elevati coefficienti antiscivolo a piedi nudi.