Preziosismi

Per questo viaggio nell’architettura, puntiamo verso il Brennero e varchiamo il confine con l’Austria. Direzione: Innsbruck. Nei pressi della cittadina tirolese, infatti, a Mils, ha sede un’impresa che ha fatto della preziosità il suo business: la gioielleria Westa by Oliver Weber. In particolare, nasce qui la linea ideata dalla ex stella dello sport invernale austriaco, diventato un imprenditore di gioielli moda. Una bella storia, quella di Oliver Weber. Dopo aver rappresentato il suo Paese nelle gare della coppa del mondo di sci, Weber, all’età di 27 anni, volta le spalle alle competizioni e allo sport professionista; frequenta l’università e stringe una joint venture creativa con Swarovski, leader mondiale nel gioiello di cristallo. Dopo solo tre anni, fonda la sua nuova società insieme ad Alexander Westa Stabinger. Oggi il suo marchio è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La Oliver Weber Collection coniuga materiali di alta qualità e un design innovativo, caratteristiche che si riflettono nella sede della società austriaca. Progettata dall’architetto austriaco Christian Rinner, si tratta di una costruzione su due piani per complessivi 2000 metri quadrati. Un edificio moderno, con una facciata efficace, rivestita di pannelli di acciaio blu con il logo dell’azienda, che si trasforma nel primo veicolo pubblicitario del brand, in quanto affacciato direttamente sull’autostrada. “Il nostro motto è: la forma segue la funzione”, conferma l’architetto. L’impianto è razionalista, con evidenti richiami al movimento moderno. Una sorta di Villa Savoy dedicata al terziario avanzato. All’esterno, a livello strada, snelli pilastri – dei “pilotis” per dirla con Le Corbusier – staccano il volume da terra e allo stesso tempo diventano il luogo dove parcheggiare le automobili in condizioni riparate, offrendo un accesso confortevole a quanti vi lavorano e ai clienti (ricordiamo che si tratta di un produttore di preziosi). Varcata la soglia di ingresso, si viene accolti in un ambiente che trasmette subito un rassicurante senso di “sentirsi a casa”: non nel senso domestico del termine, ma di un luogo conosciuto, in qualche misura classico e legato alla tradizione. I riferimenti, qui, sono al paesaggio delle città e al decoro urbano. Fasce cromatiche bianche e antracite (a noi hanno ricordato alcune architetture romaniche) tratteggiano le pareti accompagnando idealmente i visitatori nei diversi saloni. Spazi aperti, ariosi, che ricordano più una galleria d’arte che un funzionale showroom. E, in effetti, opere moderne e installazioni artistiche “a tema” adornano corridoi e uffici della gioielleria, in elegante quanto meditato contrasto con l’efficacia dei materiali da rivestimento. A parete e a pavimento, la scelta del progettista si è indirizzata sulla collezione Absolute Stone, un grès fine porcellanato prodotto da Gardenia Orchidea. Un materiale dalla superficie lievemente satinata, che presenta un’impercettibile texture che ricorda la superficie di una pietra a pacco levigata dall’acqua ed esalta l’effetto di materiale della tradizione. Vibrante al tatto, si contraddistingue per il motivo a “onde” traslucide e, specialmente nel formato a listoni, offre un’insolita profondità. Anche la scala di disimpegno dei vari livelli, alquanto scenografica, utilizza i medesimi materiali ceramici e alterna fasce chiare e scure nelle pedate; le alzate degli scalini sono invece volutamente lasciate vuote per offrire scorci e punti di vista inaspettati e per esaltare il senso di spazialità e di leggerezza. Salendola, si gode dall’alto la visione delle singole teche con i gioielli e si ha una vista di insieme della collezione. Insomma, un progetto dove contenuto e contenitore non sono solo funzionali uno all’altro, ma concorrono ad esaltare le rispettive peculiarità.