Progetti
Nel blu dipinto di…
Carlo Paganelli
Roberto Leoni
MIRAGE
2011
Luogo di transizione, spazio multipolare di arrivi e partenze dove ogni passaggio lascia tracce di vita indelebili, l’aeroporto è uno spazio totalizzante, autosufficiente ma anche un non luogo poiché, a differenza di altri spazi, ha una storia relativamente recente e dunque una tipologia architettonica in divenire in cui s’intrecciano alta tecnologia e un linguaggio architettonico proiettato nel futuro.
L’intervento di ampliamento del terminal passeggeri dello scalo aeroportuale di Bergamo – Orio al Serio – nasce come risposta al forte aumento di traffico e ha previsto la costruzione di nuovi edifici collegati con la preesistente aerostazione. L’addizione architettonica del nuovo complesso è composta di sale d’attesa, ulteriori punti di imbarco e spazi commerciali. L’aeroporto nasce nella seconda metà degli anni Trenta come scalo militare. Precedentemente, in provincia di Bergamo, esistevano già campi di volo dal 1911 (ad Osio Sotto) e ne vennero costruiti altri durante la Prima guerra mondiale. Nel 1949 un comitato cittadino insieme con alcuni istituti bancari finanzia la realizzazione di un aeroporto civile. Negli anni Settanta viene costituita la SACBO (Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo – Orio al Serio).
Organismo in espansione, il terminal aeroportuale è destinato a mutare configurazione e dimensione. Il tema di progetto deve orientarsi sul modello di una macchina che cresce nel tempo. È una sorta di microcittà e un punto nodale di transito appartenente a una rete di servizi internazionale.
Il tema di progetto è creare uno spazio che, oltre ad accogliere il popolo dei viaggiatori cui offrire ospitalità temporanea, occorre anche attivare occasioni di shopping, aree di ristorazione e relax. In tale contesto la qualità dei materiali e il grado di finitura generale degli spazi commerciali deve risultare all’altezza della situazione.
La sfida del progettista è di dare dignità e rilievo all’architettura rispetto al complesso meccanismo di un’infrastruttura dove il superfluo, anche se gradevole, potrebbe risultare elemento inidoneo sia per la funzionalità, sia per non essere in sintonia con le severe normative destinate alla sicurezza.
Il fattore identitario va ricercato in un luogo percorso da grandi flussi di persone: si tratta di un mondo di nomadismo globale verso aeroporti sparsi nel mondo e dunque per i viaggiatori la riconoscibilità del luogo è fondamentale. Se il materiale per la pavimentazione destinata ai percorsi evoca ambienti naturali ciò contribuirà maggiormente alla memoria del luogo e dunque in grado di assicurare un senso di maggiore sicurezza.
In tal senso risulta particolarmente azzeccata la scelta della Basaltina Nera, appartenente alla collezione Stones 2.0, in gres porcellanato 60×120 Mirage. La qualità tecnica del prodotto rende le lastre idonee per ambienti ad alto calpestio, poiché capaci di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche estetiche del materiale.
Mirage, Serie Stones 2.0
grès porcellanato
60x120 cm
Basaltina Nera
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): 0,05%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): UA ULA UHA
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): 136 mm^3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): R>= 56,8 N/mm^2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
ECOLABEL
LEED