Progetti
Un castello nella storia
Alessandro Braida
Rosa Carafa
ANTICHE FORNACI D'AGOSTINO
Ceramiche Mangiacapra
2009
Importante centro di quel territorio che gli antichi romani chiamavano “Campania felix” (cioè la “prosperosa Campania”, per la fertilità del terreno), Sessa Aurunca è uno dei comuni più estesi della Regione, spaziando dai 933 metri di altezza della località S.Martino fino al mare.
Il castello, costruito su elementi strutturali risalenti all’epoca romana (l’antica arce) e con un corpo originario di epoca longobarda, è tra i monumenti più importanti della città.
Ricostruito dai normanni a ridosso delle mura, venne ristrutturato da Federico II che ne potenziò l’aspetto difensivo con l’aggiunta di nuove torri.
Durante il dominio della famiglia Marzano, cominciato sul finire del XV secolo, il castello fu arricchito con elementi di gusto durazzesco-catalano e trasformato in palazzo ducale.
Il castello è oggi oggetto di un prezioso intervento di recupero da parte dell’amministrazione comunale di Sessa Aurunca, proprietaria dell’immobile.
Il progetto di restauro di un edificio così ricco di stratificazioni, affidato alla professoressa Rosa Carafa, ha richiesto un attento studio volto alla conservazione dell’antico impianto architettonico, riconducibile a una pianta irregolare con ambienti articolati su due piani intorno a una corte centrale, torri quadrate e un robusto mastio. Nella corte rettangolare, al primo piano, una loggia disimpegna tre lati, mentre il quarto è occupato dal salone con splendide bifore catalane e dal donjon normanno.
L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di destinare tutto il piano terra al “Museo Archeologico e della Civiltà Aurunca” e a Pinacoteca, mentre, al primo livello, gli spazi riservati alla Biblioteca civica accoglieranno anche l’Archivio storico comunale e il salone ducale ospiterà manifestazioni culturali di vario tipo. Nel giardino, infine, è stato progettato un teatro all’aperto.
Il progetto prevede il consolidamento dell’immobile, il ripristino dell’antica spazialità e del porticato a piano terra, la conservazione degli elementi decorativi rinvenuti durante i lavori e l’introduzione di un ascensore nel rispetto delle norme per l’abolizione delle barriere architettoniche.
La prima fase dell’intervento ha visto, per il momento, il completamento del grande salone che ora appare nella sua spazialità originaria, dopo la demolizione del setto di muratura che chiudeva l’arco catalano di tufo grigio e la rimodulazione delle aperture, chiuse con cristalli a giorno che mettono in risalto le bifore catalane. Per il restauro della pavimentazione è stato scelto il cotto naturale di Antiche Fornaci D’Agostino, storica azienda salernitana che ha introdotto il processo di industrializzazione delle vecchie maioliche napoletane. Il prodotto utilizzato per l’intervento riproduce infatti il tipico cotto artigianale locale, riproponendone le antiche irregolarità grazie all’applicazione di smalti e colori su uno speciale supporto composto da argille selezionate e lava vulcanica.
Antiche Fornaci D'Agostino, Cotto delle Antiche Fornaci
cotto
21X21
naturale
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme