Progetti
Stazione ferroviaria Szeged
Carlo Paganelli
Luciano Busani
Tibor Hajós, Hajós Épitész Iroda
CASALGRANDE PADANA
2008
Se un tempo le grandi stazioni ferroviarie (simboli di forte significato della modernità creata attraverso la Rivoluzione Industriale) erano spesso soggette a radicali rifacimenti o addirittura a nuove realizzazioni, oggi la tendenza è di attuare grandi interventi conservativi. Le stazioni costruite tra la fine del diciannovesimo secolo e i primi anni del ventesimo secolo (poste in origine ai margini della città), grazie all’ampliarsi dello spazio urbano hanno finito col trovarsi in zone praticamente centrali, quindi di grande interesse socioeconomico, per la loro doppia funzione di strutture destinate ai trasporti di massa, ma anche quali luoghi di relazione e interscambio. In tal senso va visto l’intervento attuato nella stazione di Szeged.
Città universitaria, ma anche importante centro economico dell’Ungheria sudorientale, Szeged si è dovuta rinnovare radicalmente tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento poiché, a causa della devastante inondazione avvenuta nel 1879, perse il 95 per cento del suo patrimonio edilizio. Tra le opere architettoniche ricostruite dopo il tragico evento emerge, per bellezza e rigore compositivo, la nuova sinagoga, un edificio monumentale in stile Liberty con influenze di carattere moresco, tra i più interessanti d’Europa, ricco di ornamenti cromatici che vanno dal bianco al color oro fino al blu intenso.
Qualità cromatica e rigore compositivo – propri del linguaggio romantico, assai diffuso nell’Europa Orientale – sono riscontrabili anche nella stazione ferroviaria, recentemente oggetto di un intervento che ha visto l’impiego di materiale ceramico italiano. Il concept di progetto scelto dallo studio di architettura ungherese mirava a integrare due orientamenti, apparentemente inconciliabili: attuare un intervento rispettoso di un ambiente culturale preesistente risalente a un centinaio d’anni fa, ma anche realizzare un progetto in linea con la modernità del Ventunesimo secolo.
La scelta di Casalgrande Padana è stata dettata valutando l’esperienza di un’azienda già fornitrice di prodotti utilizzati in strutture a grande traffico come, per esempio, centri commerciali, stazioni ferroviarie comprese, oltre che per l’uso di gres porcellanato collezione Marte, prodotto che anche dopo diversi anni di impiego conferma le proprie qualità prestazionali iniziali.
Oltre al rinnovo di spazi e all’ampliamento di alcuni ambienti – caratterizzati da una larga gamma di colori e tonalità presenti nelle decorazioni originali -, per ottemperare alle nuove esigenze funzionali della stazione, si dovevano realizzare particolari percorsi per far fronte in tutta sicurezza al movimento di passeggeri diversamente abili. Occorreva insomma creare “strade” percepibili anche attraverso sensazioni tattili, soprattutto per persone non vedenti. Non solo: occorreva creare “piste” preferenziali che non producessero particolari interferenze con lo spirito delle decorazioni originali improntate alle rigorose composizioni geometriche dell’immaginario decorativo dei Paesi dell’Est Europa, così ricchi di vibratili superfetazioni e rimandi all’arte orientale. In tal senso, la serie Loges di Casalgrande Padana ha offerto diverse opzioni in grado di rendere meno difficile il percorso di chi ha problemi di mobilità legati alla percezione visiva dello spazio.
Casalgrande Padana, Granitogres, serie Loges e Marte
grès porcellanato
30x30, 30x60 cm
Verde Guatemala, Grigio Egeo, Giallo Reale, Nero Acapulco
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): <0,1%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): nessuna alterazione
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): illimitata
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): N/mm2 50÷60
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9 A, R11 A+B