Progetti

Villaggio Olimpico - Torino

Villaggio Olimpico

utilizzata nel rivestimento di facciate esterne, la ceramica è protagonista dell'arredo urbano di Torino
Autore
Francesco Pagliari
Foto
Daniele Domenicali
Progettista
Studio Quaranta ing. Luigi - Picco Studio - AI Studio - Rosental Studio
Superfici
MARAZZI
Adesivi
Mapei
Anno di realizzazione
2006

Nell’ambito della preparazione per le Olimpiadi invernali 2006 a Torino, l’architettura ha assunto una notevole importanza, con progetti e realizzazioni che hanno riguardato gli aspetti sportivi (stadi e luoghi degli eventi agonistici, con l’intervento di progettisti come Arata Isozaki) e l’accoglienza, per atleti delegazioni e giornalisti. L’idea di fondo è che l’occasione dei Giochi Olimpici induca un ritorno funzionale per Torino e la regione. L’impegno per i progettisti è rivolto anche alla necessità di individuare per impianti ed edifici un alto grado di flessibilità funzionale o una agevole trasformabilità, una volta concluse le manifestazioni olimpiche. Così è per Oval, il Palaghiaccio progettato dallo studio Zoppini; così è per il Villaggio Olimpico per gli atleti: l’intervento coordinato da Benedetto Camerana recupera il Mercato Ortofrutticolo, pregevole e rigorosa architettura progettata da Umberto Cuzzi nel 1934, ed introduce nuovi edifici secondo accurate tracce di riqualificazione urbana.
Allo stesso modo, si verifica per il “Villaggio Media” l’intreccio fra grandi occasioni d’intervento ed esigenze puntuali. Il Villaggio per l’ospitalità ai giornalisti si situa in un’ampia zona di riqualificazione urbana, un’area nei pressi del corso della Dora segnata dagli antichi insediamenti d’industria pesante (Fiat, Michelin, officine Savigliano), per decenni rilevante simbolo di Torino. L’obiettivo del Programma di Riqualificazione Urbana comunale era di costruire un brano di città, in relazione con il Parco sulle riqualificate rive della Dora: gli edifici del Villaggio Media passano dall’uso come stanze per i giornalisti (circa 1500 accreditati alle Olimpiadi) a residenze stabili, con una quota d’alloggi popolari. Il progetto sull’area occupata un tempo dagli stabilimenti Michelin richiama un meccanismo di crescita urbana storica, valorizzando le differenze fra i gruppi di edifici e stratificando l’assetto urbanistico e architettonico, che prevede residenza e nuclei commerciali di piccola e media scala, con ampia dotazione di servizi collettivi.
Per il comparto “Spina 3” dell’area Michelin, in particolare, sono coinvolti diversi studi professionali, l’arch. Rosental, l’ing. Erbetta (studio AI), l’arch. Picco e l‘arch. Quaranta. Trasformabilità degli alloggi: le unità singole dei minialloggi vengono riaccorpate per formare nuclei abitativi (circa 900) a tagli variegati, per la vendita o l’affitto. Correlazione e differenziazione di edifici: il complesso sulla “Spina 3” si articola in tre costruzioni alte (torri che raggiungono 21-22 piani per 76 metri di altezza) e sei edifici in linea, più bassi. L’architettura si esprime nell’idea di complessità per le facciate e attraverso altezze differenziate, anche all’interno degli stessi elementi a torre, cercando di simulare una “stratificazione” temporale di crescita urbana. I prospetti degli edifici, in linea e le torri, rendono pressante il colloquio fra elementi ordinati a griglia, con i balconi e le logge che aggettano dalla linea perimetrale, e il trattamento delle superfici di fondo. Le pareti delle torri correlano intonaci e mattoni in faccia a vista, con una notevole presenza del rivestimento ceramico su parete ventilata. Tale soluzione architettonica consente peraltro un notevole miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio, configurando tale soluzione quale un tangibile e significativo contributo allo sviluppo sostenibile. Le lastre 60×60 della serie Enduro di Marazzi, nei colori Neon e Rodio – fornite assieme al sistema di aggancio – , risaltano sulla verticalità dei prospetti, unendo l’ordine iterato e regolare nella composizione geometrica con la ricchezza delle sfumature tonali che si propongono sulle articolate e vaste superfici rivestite (4000 mq per la torre 1 e 2500 per la torre 3, nel cui interno sono presenti le serie Oceani e Panda, in tenui ed eleganti coloriture).

Piastrelle
Marazzi, Serie Enduro
Tipologia
grès porcellanato
Formati
60x60
Colori
Rodio, Neon
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): ≤ 3 %
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): ≤175 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): > 40 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
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