Progetti

Terminal 4 Aeroporto Changi - Singapore

Verde, arte e tecnologia

L'ultimo ampliamento del Terminal 4 di Singapore si sviluppa lungo una galleria centrale lunga 300 m, larga oltre 20 m e alta 18 m ispirata alla natura e alla storia orientale
Autore
Laura Milan
Superfici
PANARIA CERAMICA
Anno di realizzazione
2017

Cresciuto in parallelo allo sviluppo della densissima città-stato di Singapore, la cui fiorentissima economia a inizio millennio l’aveva inserita nel gruppo delle quattro “tigri asiatiche” insieme a Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud, l’enorme aeroporto di Changi, il principale di Singapore, è oggi distribuito all’interno di quattro terminal. Nasce in sostituzione dell’obsoleto Paya Lebar alla fine degli anni settanta, quando viene realizzato il primo nucleo corrispondente al Terminal 1. Il primo grande ampliamento, che porta alla realizzazione del Terminal 2, si completa nel 1991 con uno scalo che ha superato i 10 milioni di passaggi all’anno e che negli anni successivi si dota di strutture sempre più moderne ed esclusive (tra cui le prime piscine sui tetti) a servizio di un numero di passeggeri che nel 1997 raggiunge i 20 milioni. Il nuovo millennio porta ammodernamenti e ulteriori estensioni: nel 2006 il T2 è rivisto, mentre si completa un terzo edificio, il Budget Terminal; nel 2008 si rinnova il T1 e viene inaugurato il moderno Terminal 3, struttura di vetro e acciaio con un giardino tropicale interno abitato da oltre un migliaio di farfalle.
Il Terminal 4, completato nel 2017 al posto del presto demolito Budget Terminal, è l’ultimo tassello nello sviluppo di un enorme hub che, grazie ai nuovi spazi, ha portato la sua capacità di trasporto annuale a 82 milioni di passeggeri e sta già lavorando a ulteriori ampliamenti. È un edificio che nasce da un concorso lanciato nel 2013 dal Changi Airport Group, in cui si impone il gruppo guidato dai locali SAA Architects e comprendente anche Benoy e Aecom: distribuito all’interno di 225.000 mq (circa la metà del T3), è sviluppato su due livelli e si organizza a partire da una galleria centrale lunga 300 m che, larga oltre 20 m e alta 18 m, distribuisce i traffici nelle diverse aree funzionali e separa gli spazi aperti al pubblico da quelli per l’imbarco e lo sbarco. Mentre dal punto di vista tecnologico adotta sistemi avanzati per la gestione delle operazioni aeroportuali (tra cui la possibilità di una completa automazione degli imbarchi), accuratissimi sono stati lo studio e la progettazione di interni chiari e aperti che, plasmati sulle aspettative dei visitatori e le indicazioni dei lavoratori, dovevano elevare ulteriormente il livello di uno scalo che da quasi 20 anni occupa le posizioni di vertice dell’annuale classifica stilata da Skytrax.
Tra verde, arte e storia, molti sono i temi che ne caratterizzano gli spazi. Il verde è presente in varie forme: richiamato nel disegno di corpi illuminanti ispirati ai petali dei fiori, nei colorati arredi e nelle moquette che rivestono parte delle pavimentazioni, è anche vero e naturale. Chi entra è infatti accolto da una grande parete di verde verticale che all’interno si moltiplica: questa diventa parte di una superficie complessiva di 2.000 mq di piante illuminate da luce naturale che, filtrando dalle ampie superfici vetrate, permette anche la crescita di alberi, tra cui la fila di ficus che divide l’area imbarchi da quella pubblica. Mentre gli interni sono punteggiati da opere d’arte tra cui la Petalclouds dei tedeschi Art+Com Studios, che, sospesa, domina la galleria centrale con i suoi anelli in alluminio in successione, le parti più storiche di molte città orientali diventano i modelli ispiratori su cui si stilizza la successione dei colorati fronti a tre piani che, tra dettagli eclettici e stile Peranakan, danno carattere al retail della Heritage Zone.
Particolarmente apprezzata e richiesta anche in estremo Oriente per l’alta qualità, l’estetica e le possibilità espressive, la ceramica italiana non poteva mancare nemmeno qui, con le lastre in gres porcellanato della collezione Buxstone di Panaria Ceramica a rivestimento delle pavimentazioni del T4: all’esterno i colori Almond, Shell e Clay Wellness nei formati 60,3×60,3 cm e 60×60 cm rettificato e all’interno l’alternanza cromatica di Almond, Shell e Clay posati nelle dimensioni 60×60 cm, 30×60 cm, 90×90 cm e 60×90 cm rettificati.

Piastrelle
Panaria, Buxstone
Tipologia
grès porcellanato
Formati
60x60 - 60,3x60,3 cm (exteriors) 60x60 - 30x60 - 90x90 - 60x90 (interiors)))
Colori
Almond, Shell e Clay Wellness
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): conforme
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): conforme
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
Certificazioni e premi
LEED
EMAS
ISO 14001
NF UPEC
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