Progetti

Nuova sede Croce Rossa Italiana, Comitato locale di Scandiano (RE)

Un edificio specchio di luce e di valori

I principi fondamentali della Croce Rossa vivono nella nuova sede di Scandiano
Autore
Federica Andreini
Progettista
Lorenzo Rapisarda, Luca Monti, Marco Borghi (Studio M2R Architettura)
Superfici
CASALGRANDE PADANA
Anno di realizzazione
2019

La storia della Croce Rossa comincia nel 1859, quando l’imprenditore svizzero Jean Henri Dunant il 24 giugno assiste da un colle alla battaglia di San Martino e Solferino e restituirà alla storia quanto visto nel famoso Souvenir de Solférino, tradotto in 20 lingue: descriverà l’atrocità di quell’ultima battaglia della seconda guerra di indipendenza in cui si scontrarono gli eserciti franco-piemontese e austriaco, lasciando sul campo oltre centomila vittime che non venivano soccorse in modo adeguato, poiché non era mai stato pensato di istituire un corpo di soccorso dedicato ai feriti, che fosse totalmente neutrale e che garantisse la neutralità delle vittime. Dopo quella battaglia, anche se il percorso di realizzazione non fu affatto lineare e semplice, venne sancita tramite la convenzione di Ginevra dell’agosto del 1864 tale neutralità. Da quel momento al 1866 ben 170 paesi aderirono alla Croce Rossa fin ad arrivare ai giorni nostri in cui vengo stanziati quasi due milioni di euro per permettere a questa istituzione umanitaria di poter agire sul territorio reggiano, realizzando una nuova sede in un punto strategico della viabilità di Scandiano. Anche in questo caso, come nel diciannovesimo secolo, hanno contribuito diverse forze per riuscire a realizzarla, dalla regione Emilia-Romagna, alla fondazione Manodori al Credito Cooperativo che ha dato la possibilità di accendere un mutuo per raggiungere la cifra necessaria e il Comune di Scandiano che ha concesso il terreno per l’edificazione. Il progetto è stato assegnato allo studio M2R di Reggio Emilia ed è stato realizzato in circa 18 mesi. La superficie edificata è di 1600 mq suddivisa in tre blocchi per dare alle tre realtà che ne usufruiranno (la Croce Rossa, la Protezione Civile e l’Associazione Buon Samaritano) uno spazio indipendente, ma comunicante con le altre presenti nell’edificio. I tre blocchi sono stati realizzati con un sistema strutturale prefabbricato, in tre volumi di altezze differenti che si possono notare da qualsiasi punto di vista. L’intervento si sviluppa interamente su un unico piano, a livello del manto stradale, e si alza con una vetrata che corre tutt’attorno al progetto. Su questa vetrata poggia il rivestimento ceramico riflettente, montano sulla facciata ventilata. La scelta è andata verso Diamante Boa Vista Grey di Casalgrande Padana Ogni modulo della serie Diamante Boa Argento vede quattro piani secanti che si riuniscono in un unico vertice che cambia posizione in almeno quattro posizioni, aggettando dal piano di posa, creando così una ondulazione geometrica che cambia al cambiare della rifrazione della luce. Se si conoscono i diversi tagli delle pietre, si può vedere come sia una rivisitazione del taglio a rosetta, semplificato e adattato alle esigenze architettoniche: la rifrazione della luce però non viene ovviamente all’interno, per l’opacità del prodotto ceramico, ma viene restituita totalmente all’esterno. Il risultato è la creazione di un’alternanza di chiari e scuri, luce ed ombre, che muovo la superficie rendendola vivace, in interazione con l’ambiente circostante, riflettendo le immagini non lineari dei dintorni. Un prodotto di questo tipo rende più facile per il progettista definire una texture di posa quanto più personalizzata e in grado di comporre essa stessa disegni e immagini in movimento che diano un’identità agli edifici. Pensando alle possibili applicazioni in architettura e in architettura di interni, diventa facile vederla applicata anche ai soffitti insieme alle pareti, creando un caleidoscopio in cui l’occhio si immerge. Il colore di finitura definisce questa relazione, componendo la base della tela su cui si appoggia l’immagine dell’ambiente: le sembianze, che l’insieme dei moduli assume, reinterpretano il concetto di texture, perché non viene solo proposto come trama di applicazione, ma come capacità mimetica dei materiali. Per ogni colore c’è un’associazione menatale differente: a volte l’applicazione ricorda un tessuto, a volte la pelle di un drago, a volte un’oggetto di oreficeria. Questo dice molto della capacità del design e della gestione di progetto di posa nel restituire un’immagine armonica, senza l’interruzione visiva di angoli concavi e convessi che delimitano la struttura nel suo spiegarsi sul suolo e in altezza. In un edificio che deve essere per antonomasia il più funzionale possibile, per permettere le azioni di soccorso e assistenza dei 500 soci volontari del territorio di Scandiano, un rivestimento di questo tipo gli restituisce dignità architettonica e fa vedere quanto la ceramica possa ancora avere aree di sviluppo al di là del rivestimento. Progetti come questo insegnano che la risposta è la progettualità, la ricerca dello sviluppo dei materiali nelle forme, applicazioni e nelle caratteristiche intrinseche tecniche e che la posa deve essere la piattaforma di lancio da cui partire e non un limite di applicazione di un materiale millenario. Se esiste da così tanto tempo, se si è continuato a svilupparlo e utilizzarlo, significa che il valore intrinseco della ceramica non si esaurisce nel suo utilizzo più basico. Perché osservando questo progetto si vede come i volumi architettonici vengono contenuti e racchiusi in una forma capace di creare unità ed equilibrio. Il rivestimento per la pavimentazione adiacente alla vetrata e per gli interni è stato realizzato con la collezione Amazzonia Dragon Grey, nei moduli 30×60: la scelta di usare la ceramica in questo progetto è stata fatta per le qualità performanti della ceramica negli interni ed esterni e la scelta di Casalgrande Padana si inserisce nella volontà di base dell’intero progetto di utilizzare le risorse del contesto territoriale. In questa scelta concettuale, che garantisce e promuove l’integrazione del progetto nel contesto cittadino, si inserisce anche la progettazione di un sistema di verde che vede l’utilizzo di specie autoctone e piantumazione di alberature consone per la posizione del fabbricato.

Piastrelle
Casalgrande Padana, serie Amazzonia e Diamante Boa
Tipologia
grès porcellanato
Formati
30x60, 60x60 cm
Colori
Dragon Grey e Argento
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): conforme
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
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