Progetti

Ristorante Sushi Zero - Buguggiate (VA)

Sushi Zero: atmosfere orientali e materiali innovativi

Divisione in zone funzionali, sottolineate dall'alternanza di rivestimenti e dettagli su misura, per creare un ambiente accogliente e di ispirazione tropicale. Il progetto è di Lend Studio
Autore
Antonia Solari
Progettista
Nicola Bottoni - Elisabetta Puviani
Superfici
KEOPE
Anno di realizzazione
2018

Cucina cinese e giapponese, ma non solo: il ristorante Sushi Zero si propone di offrire un’esperienza completa ai propri clienti, presentando – attraverso il progetto di architettura e interior design degli spazi – l’atmosfera di un giardino orientale.
Ci si trova a pochi passi dalle rive del lago di Varese, nel comune di Buguggiate. Qui gli interni di un edificio di proprietà comunale sono stati sottoposti a un progetto di ristrutturazione, firmato dal laboratorio di architettura e ingegneria Lend Studio, per trasformarne la distribuzione degli spazi e inserire nuove finiture e impianti.
Gli esterni sono rimasti quasi inalterati mentre per gli interni il progetto è stato vario e articolato, come racconta l’architetto Elisabetta Puviani che racconta: “internamente si è intervenuti riqualificando e ammodernando completamente la zona cucina e gli spazi di servizio, rendendo tutti gli ambienti adeguati al nuovo tipo di cucina, alla movimentazione del personale e ai flussi di entrata e uscita dei cibi verso le sale di somministrazione”.
Cuore del progetto, la grande vasca centrale d’acqua, su cui affacciano alcuni tavoli a palafitta, un richiamo simbolico ai paesaggi asiatici e tropicali. “La vasca diventa elemento generatore delle varie zone e funzionalità, come le panche laterali imbottite e le alte fioriere in ferro che separano questa zona centrale dai corridoi laterali di distribuzione e dagli altri tavoli”, continua la progettista.
L’alternanza fra le varie zone del ristorante e fra gli elementi d’arredo trova un alleato anche nei rivestimenti che, a loro volta, si succedono per definire specifiche destinazioni d’uso. Protagonista è il gres porcellanato di Ceramiche Keope, scelto in tre varianti che si ispirano ad altrettanti rivestimenti: il legno, il cemento e la pietra. Nel dettaglio, le zone rialzate sono rivestite in gres effetto legno, parte della collezione Evoke declinata nel formato 20×120 cm, a ricordare le classiche doghe dei parquet; il pavimento generale, che comprende anche le aree di distribuzione, invece, vede il gres porcellanato Moov, scelto nella nuance Grey e ispirato all’effetto cemento. Non ultima, la serie In&Out Percorsi Quartz nella tonalità White, applicata a parete come superficie ispirata alla pietra a spacco. Parte fondamentale del progetto, dunque, l’alternanza fra i materiali, i colori e le texture, oltre che fra le geometrie e i formati. Come evidente anche nei pannelli fonoassorbenti a soffitto, tagliati su disegno, o nelle sagome delle pietre poggiate sullo specchio d’acqua e che compongono il percorso distributivo principale, ogni rivestimento è stato studiato “su misura” e segue specifiche geometrie e combinazioni di forma. Questa filosofia ha portato alla selezione di formati di dimensioni medie: “per il gres abbiamo scelto formati piccoli o medi, sia per aspetti funzionali – perché le aree da rivestire non erano molto grandi – sia per contenere i costi e rispettare il budget”, precisa l’architetto Puviani.

Piastrelle
Ceramiche Keope, Moov - Evoke - In&Out Percorsi Quartz
Tipologia
grès porcellanato
Formati
60x60 - 20x120 - 20x60 - 30x60 - 40x60
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): 0,1
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): 150 mm
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Certificazioni e premi
LEED
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