Progetti

Concept Store SUGO - Padova

Street food all’italiana

Prodotti locali e sapori della cucina di casa in un ambiente volutamente semplice, non minimalista ma ecologico e denso di memoria
Autore
Maria Giulia Zunino
Foto
Luciano Busani
Interior Designer
Emanuele Daipiran
Superfici
FIORANESE
Distributore
Edilfriuli
Anno di realizzazione
2014

Nasce a Padova, a pochi passi dalla basilica del Santo e dall’Università; si chiama Sugo; nel marchio ha una forchetta in giacca e cravatta – riferimento agli anni Sessanta e alle “Forchette parlanti” di Bruno Munari?
Sugo offre il mangiar sano – i piatti sono cucinati al momento con ingredienti a km. 0 – come modello per street food e take away rispettosi delle nostre abitudini alimentari. E lo condisce con la sostenibilità a 360 gradi, che include quindi anche l’aspetto economico.
L’idea è di Emanuele Dapiran e Davide Curcio: “Ci accomunano la passione della mountain bike e l’amore del nostro territorio scoperto pedalando, ma anche la voglia di trasformare quel che ci piace in qualcosa di utile”, dichiarano. “È una sfida; per entrambi è un’attività nuova”.
Designer, con un’esperienza nel centro di ricerca e sviluppo di una fabbrica di biciclette e un titolo mondiale per mountain bikers dilettanti, Dapiran ha ristrutturato lo spazio con antichi pilastri e copertura a volta al piano terra di un palazzo storico, trasformandolo nella “cucina di nonna Papera”, come scrive sul blog una ragazza, soddisfatta per l’atmosfera accogliente, la qualità dei cibi e il look.
Una definizione azzeccata per questa grande moderna cucina (dove ci si può fermare a mangiare) che dalla strada si fa notare anche per le pareti decorate che ricordano la tradizione casalinga: la scelta di rivestire i muri antichi che delimitano la zona di lavoro con le Cementine20 prodotte da Fioranese risulta vincente.
Colori, disegni e posa fanno pensare a un patchwork di piastrelle recuperate, quelle formate da sabbia e pasta di cemento – dette cementine o pastine per differenziarle dalle marmette o graniglie che al loro interno avevano pezzetti e polvere di marmo – inventate a fine Ottocento nel nord Italia – e poi valorizzate nel Novecento ¬- per rispondere in modo semplice ma dignitoso a criteri di economicità e di facilità d’uso, e usate per i pavimenti delle prime case costruite per gli immigrati.
Realizzate in grès porcellanato, resistenti, praticamente impermeabili e adatte ai luoghi pubblici, le Cementine20 sono una validissima risposta alla memoria e a una certa nostalgia verso quei tempi in cui ancora ci si parlava: accanto alla cassa di Sugo si legge: “Qui non c’è wi-fi, parlatevi …”.
Ed entrano a buon diritto nell’elenco degli elementi che contribuiscono alla sostenibilità ambientale di questo progetto: illuminazione a led, legno e vetro per i banconi, acciaio per le attrezzature di lavoro, tubi di rame per le lampade a sospensione, assi grezze per le mensole su cui appoggiarsi per mangiare, mobili di recupero. In più, bicicletta per le consegne a domicilio, forchette e piatti riciclabili, pratici ed eleganti noodle box di carta, perfetti quando si mangia camminando. E, certo non ultimo, il cibo: pasta fresca (integrale, kamut, bio), sughi di tutti i tipi, insalate freschissime, bibite bio, olio e vino dei colli, polpette vegetariane, zuppe e così via, seguendo il ritmo delle stagioni.

Piastrelle
Fioranese, Cementine20
Tipologia
grès porcellanato
Formati
20x20
Colori
mix
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): 0.06 %
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): Classe GLA
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): 58.7 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R9
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Certificazioni e premi
EMAS
ISO 14001
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