Progetti
Rigenerazione storica
Virginio Briatore
Klitsch (Saller Gruppe)
Saller Wohn- und Gewerbebau
DEL CONCA
2008
Tutti gli edifici hanno una psicologia, ma negli edifici di guerra, di regime, o in quelli religiosi il significato psicologico determina l’architettura.
Pochi sanno ad esempio che la più grande opera architettonica mai costruita si chiama Atlantikwall, va da Capo Nord ai Pirenei ed è composta da 15.000 corpi di fabbrica in cemento armato, in genere denominati bunker. Voluta da Hitler nel 1942 per proteggere la costa atlantica, fu costruita da 334.000 operai e si rivelò ben presto, così come la Muraglia Cinese, del tutto inutile. Ora che va scomparendo la generazione di coloro che avevano vissuto il drammatico significato delle immani architetture, disseminate in Europa nella prima metà del XX secolo dai tre faraonici regimi totalitari, la società si pone il problema di come ri-utilizzare questi manufatti. Edifici che spesso sono capolavori architettonici, di dimensioni imponenti, quasi sempre costruiti con perizia tecnica, tanto che persino distruggerli rusulta oneroso.
Uno dei casi più noti è la base per sottomarini di St-Nazaire, che dopo 60 anni di dubbi è stata infine trasformata in Museo dei Transatlantici”, sostituendo il ludico al tragico. Un nuovo esempio, non privo di valenze psicologiche, è la rigenerazione delle rimanenze del Weimar Gau Forum, gigantesco edificio di partito, il cui modello fu presentato al Führer dall’architetto del regime Albert Speer nel 1937, trasformato oggi nel Weimar Atrium, primo centro commerciale della città.
L’imponente struttura in cemento armato chiudeva, con una grande terrazza, il lato corto di una piazza rettangolare e rappresentava parte dello scenario di un’area concepita per le adunate naziste. Fu costruito, ma col sopraggiungere della guerra non venne mai utilizzato. Al termine del conflitto la DDR modificò la struttura, eliminando quasi completamente la terrazza che dava sulla piazza. In seguito venne riutilizzato come deposito di macchinari e prodotti tessili, e dal 1990, con la riunificazione delle due Germanie, cadde in abbandono.
Da questo ciclo si capisce il destino di Weimar (già patria di Schiller, Goethe, Nietzsche e della scuola di design Bauhaus di Walter Gropius ivi fondata nel 1919) che per 70 anni fu condannata dalla storia. La rinascita avvenne nel 1999 quando Weimar diventò Capitale Europea della Cultura ed è all’inizio del XXI secolo che nuove energie economiche accelerano il cambiamento di cui il Weimar Atrium è uno dei segni più evidenti.
Progettato dall’Ing. Andreas Nath, il centro commerciale si estende su 13.000 mq di superficie di cui ben 7.000 mq rigenerati’ con superfici ceramiche Del Conca. Alto 26 metri il grande complesso si articola su tre livelli nei quali sono ospitate circa 40 attività commerciali. Ed è anche per ricreare un’atmosfera serena, affidabile e luminosa che per la riqualificazione di questo manufatto storico è stata utilizzata la piastrella Ky in gres porcellanato nel formato 60 x 60 colore beige, scelta per i suoi toni caldi e la spiccata resistenza.
Il materiale ceramico è stato utilizzato sulle parti comuni di tutti i piani dell’edificio, e in particolare per l’ultimo, denominato Piazza Italia, che ospita diversi ristoranti, riproducenti facciate di edifici in stile veneziano, rinascimentale, fiorentino, barocco e dove vengono presentati programmi culturali, sfilate di moda ed altri eventi.
Da qui si gode la vista del cielo attraverso vasti lucernai nei quali spiccano e resistono le capriate della costruzione originaria.
Le adunate mai viste allora vanno oggi in scena nella pacifica dimensione degli acquisti, della ristorazione e dell’enterteinment.
Ceramica del Conca
grès porcellanato
60x60
Beige
Assorbimento dacqua (ISO 10545-3): ≤ 0.1%
Resistenza allattacco chimico (ISO 10545-13): min. classe GB
Resistenza allusura e allabrasione (ISO 10545-6): PEI 5
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): >50 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): conforme
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme