Progetti

Humanitas University Campus - Milano

Humanitas e umanesimo contemporanei

Vicino a Milano, la nuova Humanitas University unisce forma e contenuti innovativi, in un affascinante borgo senza tempo, progettato all'insegna della sostenibilità
Autore
Elena Pasoli
Foto
Andrea Martiradonna
Progettista
Filippo Taidelli Architetto
Superfici
CASALGRANDE PADANA
Anno di realizzazione
2018

Con un investimento complessivo di 100 milioni di euro, 25.000 metri quadrati di area e un eccellente progetto dell’architetto Filippo Taidelli dello studio FTA, è stato creato a Pieve Emanuele, Milano, l’Humanitas University Campus.
Immersa nel verde del Parco Sud Milano, la nuova facoltà internazionale di Medicina e Chirurgia, Infermieristica e Fisioterapia, costola del vicino Humanitas Research Hospital, include un Simulation Center di ultima generazione, aule e laboratori con tecnologie avanzate, aree sportive e soprattutto tanti spazi informali per favorire l’incontro e lo scambio di conoscenze ed esperienze.
Ispirata al modello delle università anglosassoni, questa cittadella universitaria, all’avanguardia per i contenuti didattici e la sostenibilità ambientale, offre un felicissimo esempio di perfetta integrazione tra il costruito e l’ambiente naturale, una sorta di borgo urbano contemporaneo calato nella campagna al margine della città.
Il Campus è articolato in tre volumi molto luminosi e dal colore caldo, che si affacciano con grandi vetrate su una piazza al centro di percorsi tra il verde: un grande edificio polifunzionale – che comprende mensa, biblioteca e uffici comuni, caratterizzato da doppie e triple altezze e da ampie terrazze -, il polo della didattica e i laboratori di ricerca. Inoltre, è stata inaugurata da pochi mesi una residenza in grado di accogliere 250 studenti.
Principio fondante di tutto il progetto è la sostenibilità ambientale, conseguita grazie alla declinazione dei volumi e all’impiego di materiali e tecnologie d’avanguardia. L’articolazione dei volumi digradanti e dalle diverse altezze, infatti, non ha solo lo scopo di creare un ambiente piacevole e funzionale, ma contribuisce a mitigare l’apporto solare nei mesi estivi e limitare le dispersioni termiche in quelli invernali. Inoltre, le corti interne vetrate favoriscono l’illuminazione naturale e il dialogo tra interno ed esterno, limitando al massimo l’uso della corrente elettrica per l’illuminazione. Sul fronte tecnologico, oltre ai pannelli fotovoltaici e solari termici, particolarmente efficaci sono le facciate ventilate con rivestimento in gres porcellanato della linea Pietre Native di Casalgrande Padana, impiegato in una policromia di toni caldi e materici che rendono vibranti e mosse le facciate a seconda della luce, sottolineando il fascino dell’alternanza con le finestre e le grandi vetrate di ingresso. In particolare, sono stati scelti i colori Dragon Beige e Dragon Brown della collezione Amazzonia e il colore Porto Cervo della collezione Pietre di Sardegna, tutti in formato 45×90 cm. “Sin dall’inizio – ci dice l’arch. Filippo Taidelli – ho sentito che Casalgrande Padana non era solo un fornitore ma un prezioso consulente tecnico con un’alta sensibilità per la mia visione estetica, una grande flessibilità nel tradurre il concetto di facciata in realtà durante l’intero processo di progettazione. L’obiettivo artistico era realizzare una facciata ventilata in piastrelle di pietra fuori dal convenzionale, un layout a sviluppo verticale. La texture delle piastrelle che abbiamo scelto e le variazioni climatiche si combinano con il sistema di fissaggio ottenendo una relazione dinamica tra i diversi colori di ogni volume dell’edificio e mantenendo una trama ‘pelle di serpente’ comune che unifica l’intero complesso. Le piastrelle in ceramica abbinate alla tecnologia all’avanguardia consentono di amplificare l’espressività della finitura naturale. La ceramica stessa oggi non si limita a incorporare la proprietà mimetica per copiare una pietra naturale o un effetto concreto ma, lontano da un effetto falso, consente di aumentare la facilità di manutenzione della superficie (autopulizia, forza applicata) e ottiene, grazie alla sua durezza e snellezza combinate con la sottostruttura flessibile, effetti sorprendenti in termini di forme, dimensione della superficie e leggerezza. Ciò garantisce al progettista un nuovo strumento creativo”.
Di fatto, il gres porcellanato ricopre un ruolo di primo piano in tutto il complesso, tanto che proprio per questo progetto, ed anche per quello del Centro Congressi dell’Humanitas Hospital, l’architetto Filippo Taidelli ha vinto l’undicesima edizione del concorso internazionale Grand Prix Casalgrande Padana nella categoria Centri commerciali e direzionali; entrambe le realizzazioni sono state riconosciute eccellente espressione di una ricercata sensibilità compositiva nell’armonizzare la qualità degli spazi e delle superfici di rivestimento.
Per gli interni, dove masse policrome garantiscono la ripresa del gioco di volumi dell’esterno, è stato scelto il gres porcellanato effetto pietra della collezione Chalon, sempre di Casalgrande Padana, nel colore Chalon Grey, che prosegue anche nei camminamenti esterni enfatizzando l’effetto di continuità che anima l’intero progetto.

Piastrelle
Casalgrande Padana, Amazzonia e Pietre di Sardegna
Tipologia
grès porcellanato
Formati
45x90 cm
Colori
Dragon Beige, Porto Cervo, Dragon Brown
Caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua (ISO 10545-3): < 0,1%
Resistenza all’attacco chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e all’abrasione (ISO 10545-6): ≤ 150 mm3
Resistenza alle macchie (ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo (ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione (ISO 10545-4): > 45 N/mm2
Resistenza alla scivolosità (DIN 51130): R10 Naturale, R12 A+B+C Grip
Resistenza agli sbalzi termici (ISO 10545-9): conforme
Resistenza al cavillo (ISO 10545-11): conforme
Resistenza alla dilatazione termica lineare (ISO 10545-8): conforme
Certificazioni e premi
LEED
EMAS
ISO 14001
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