Il gres porcellanato produce un impatto ambientale negativo medio inferiore a materiali come marmo, resina, linoleum, moquette e parquet. Lo conferma l’analisi Life Cycle Assessment (LCA) svolta dall’Università di Modena e Reggio Emilia con l’obiettivo di confrontare le emissioni e le alterazioni causate da produzione, uso e fine vita di alcuni tipi di pavimentazione.

Il metodo Life Cycle Assessment

Lo studio LCA viene definito dalla normativa ISO 14040 come “un sistematico insieme di procedure per individuare ed esaminare gli input e gli output di materiali ed energia, e gli impatti ambientali associati direttamente attribuibili al funzionamento di un prodotto o servizio attraverso il suo ciclo di vita”.

L’Università di Modena e Reggio Emilia ha utilizzato l’approccio di analisi denominato “dalla culla alla tomba”, esaminando tutte le fasi del ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione industriale fino all’uso e al riciclo o smaltimento a fine vita di gres porcellanato, marmo, resina, linoleum, moquette e parquet.

Per stabilire l’impatto ambientale di ciascun materiale preso in esame, sono stati analizzati i seguenti valori:

  • agenti cancerogeni e non cancerogeni;
  • inquinanti organici e inorganici respirabili;
  • radiazioni ionizzanti;
  • riduzione dell’ozonosfera;
  • ecotossicità e acidificazione acquatica e terrestre;
  • occupazione del terreno;
  • eutrofizzazione delle acque;
  • riscaldamento globale;
  • energia non rinnovabile;
  • estrazione di minerali.

 

I risultati dell’analisi LCA

Il ciclo di vita del gres porcellanato ha un impatto ambientale minore rispetto a marmo, resina, linoleum, moquette e parquet in quasi tutte le categorie analizzate. Ne risulta che il materiale ceramico presenta un impatto ambientale negativo medio inferiore agli altri tipi di pavimentazione esaminati, rivelandosi una scelta più sostenibile.