Crollo dell’edilizia residenziale in Italia nel 2020 | di Simone Ricci

Lo scenario mondiale dell’edilizia risente degli effetti della pandemia da Covid-19 in tutti i Paesi del mondo, andando a segnare un -10,3% di media per l’anno in corso.

Secondo i dati dell’Osservatorio Previsionale sull’Industria delle Piastrelle di Ceramica (fonte Prometeia/Confindustria Ceramica) in Italia si stima un crollo del PIL nell’ordine del -8,5%, la cui componente più significativa sono gli investimenti in costruzioni che – dopo un biennio di crescita nell’ordine del 2,6/2,8% – dovrebbero far registrare un pesante -13,6%.

Anche l’indice di produzione delle costruzioni cala a picco a marzo 2020: si passa da un valore che solitamente oscillava tra 100 e 105, fino al valore tra 65 e 70 del terzo mese dell’anno, in pieno lockdown.

L’edilizia residenziale nuova segna il ribasso più consistente: -24%, seguita dalle ristrutturazioni (-17,8%), dall’edilizia non residenziale (-9,8%) e dalle opere pubbliche (-5%). Tuttavia, nel 2021 l’economia italiana è attesa mostrare una ripresa – anche se non completa – che sarà trainata dal genio civile (+6%) e dalle ristrutturazioni (+4%), alla luce anche del potenziamento degli incentivi fiscali del Superbonus del 110%.

L’articolo 119 del DL Rilancio prevede infatti la detrazione del 110% delle spese per interventi di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Per attivare il bonus è necessario che sia realizzato almeno uno dei tre seguenti interventi individuati dall’articolo 119: l’isolamento termico (il cosiddetto cappotto termico), l’installazione di caldaie a pompa di calore o condensazione, o l’adeguamento antisismico. La condizione più impegnativa per l’intervento energetico, inoltre, è che deve produrre un miglioramento di due classi energetiche. Data la tempistica richiesta per l’esecuzione dei lavori, in particolare nei condomini, gli effetti degli incentivi sull’edilizia residenziale sono attesi manifestarsi pienamente nel 2021.

Il settore delle piastrelle ovviamente risente dell’andamento dell’edilizia. Considerando che l’Italia è tra i paesi in cui gli effetti della pandemia si sono avvertiti in modo maggiore e con il lockdown più prolungato, appare evidente che i valori siano molto negativi: i consumi quest’anno sono attesi a 81,9 milioni di mq. (-24,3%) con vendite sul mercato interno di 60,9 milioni di mq (-27,1%).

Contrariamente al 2009, quando la crisi incise sui consumi di piastrelle per diversi anni, già a partire dall’anno prossimo il rimbalzo atteso nell’edilizia si dovrebbe riflettere anche sul mercato delle piastrelle, i cui consumi dovrebbero tornare a superare i 91 milioni di mq (+11,1%) e le vendite interne oltrepassare i 67 milioni di mq. (+10,4%).

 

 

Giugno 2020